I cavi sottomarini tagliati? Fu sabotaggio

I cavi sottomarini tagliati? Fu sabotaggio

Questa l'ipotesi più accreditata dopo le prime rilevazioni delle missioni di restoring inviate a riparare i backbone. Delle cinque interruzioni, solo una è sicuramente casuale
Questa l'ipotesi più accreditata dopo le prime rilevazioni delle missioni di restoring inviate a riparare i backbone. Delle cinque interruzioni, solo una è sicuramente casuale

Li hanno tagliati. I backbone Internet fatti letteralmente a fette nelle scorse settimane non sarebbero stati colpiti da incidenti casuali ma da veri e propri sabotaggi . In una settimana, tra fine gennaio e inizio di febbraio, cinque importanti festoni vitali per le comunicazioni Internet avevano smesso di trasmettere.

navi di riparazione Dalle rilevazioni compiute dalle missioni di restoring dei cavi sottomarini si apprende infatti che solo uno dei cinque incidenti è stato confermato come casuale . Su tutti gli altri, gli esperti che stanno provvedendo alle indagini nutrono forti dubbi, l’idea è che se quei cavi sono stati tagliati questo non possa essere accaduto per caso.

Sami al-Murshed, dirigente della International Telecom Union ( ITU ), ha spiegato: “Non vogliamo anticipare i risultati di indagini che sono ancora in corso, ma possiamo dire che non escludiamo che si sia trattato di un atto deliberato di sabotaggio e che questo abbia causato i danni ai cavi sottomarini dei giorni scorsi”.

Non si tratta, come osserva qualcuno, di una dichiarazione che possa generare un allarme sulla presenza di uno o più sabotatori di backbone internazionali, ma certo spinge a credere all’intervento di guastatori tutti coloro che hanno ritenuto incredibile che nel giro di pochi giorni così tanti incidenti si siano ripetuti in aree diverse del mondo. Non sono incidenti rarissimi quelli ai cavi, ma che cinque grosse interruzioni siano avvenute tutte negli stessi giorni è un evento difficile da catalogare come casualità.

Come ben sanno i lettori di Punto Informatico i festoni colpiti sono due tratti del SeaMeWe-4, il primo collegava Malaysia e India e il secondo nelle acque antistanti Alessandria d’Egitto, un tratto del FALCON nelle vicinanze di Bandar Abbas, il FLAG dinanzi alle coste di Dubai e di nuovo il FLAG, anche questa volta nei pressi di Alessandria.

i cavi

Per l’incidente al FLAG, che ha interrotto la connessione tra Oman e Emirati Arabi Uniti, si parla dell’azione dell’ ancora di una nave . Per gli altri quattro incidenti, avvenuti tutti ad una certa profondità, l’idea di un sabotaggio prende piede. “Alcuni esperti – ha anche dichiarato Murshed – dubitano della tesi che va per la maggiore, quella secondo cui le rotture sono state un incidente, specialmente perché i cavi si trovano a grandi profondità sotto il mare e al di fuori delle rotte delle navi”.

Fino a questo momento quattro delle cinque interruzioni sono state risolte.

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Pubblicato il
20 feb 2008
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