SMS cancellato non sparisce

SMS cancellato non sparisce

Un'azienda americana ha realizzato un lettore di SIM card che è in grado di recuperare tutti i dati memorizzati, compresi quelli già cancellati. Accantonando le preoccupazioni sulla privacy
Un'azienda americana ha realizzato un lettore di SIM card che è in grado di recuperare tutti i dati memorizzati, compresi quelli già cancellati. Accantonando le preoccupazioni sulla privacy

Roma – Cancellare un SMS spedito o ricevuto dalla SIM del proprio telefonino non è più garanzia di privacy : parola di BrickHouse Security , un’azienda di New York che ha creato un dispositivo in grado di leggere e carpire ogni tipo di informazione dai chip integrati nelle SIM card. Inclusi i dati già cancellati dall’utente.

Pepata la domanda che l’azienda ha inserito nel proprio sito web a mo’ di claim dello sfizioso gadget, venduto al prezzo di 149 dollari (poco più di 100 euro): “Hai mai desiderato di poter spiare il telefono di tua moglie, tuo marito, dei tuoi figli o del tuo collega, per vedere cosa fanno?”. Chi risponde affermativamente al quesito potrebbe essere interessato a questo particolare card-reader, il cui utilizzo è decisamente semplice ed intuitivo: è sufficiente collegarlo al PC via USB e inserirvi la SIM card . Il dispositivo trasferirà tutte le informazioni memorizzate nel computer.

Todd Morris, presidente di BrickHouse Security, dichiara che molte persone proprio con strumenti come questo scoprono la fondatezza dei propri dubbi sul comportamento del compagno: “Circa la metà delle persone sposate trova qualcosa che non va sul cellulare del partner”. E l’azienda sottolinea il fatto che, nonostante esistano già dei lettori di SIM, questo è il primo dispositivo in grado di accedere ad informazioni già cancellate, che risiedono in memoria finché non vengono sovrascritte, più o meno come avviene per un hard disk.

Se un utente fosse messo in allarme da questa inaffidabilità (coniugi che si fanno sorprese, ragazzini alle prese con problemi dell’adolescenza da non condividere con i genitori) Morris ha comunque un suggerimento valido per coloro che vogliono salvaguardare la propria privacy: “Prendete la SIM card e distruggetela, o tagliatela. Questo è l’unico modo per avere una garanzia che i dati vadano persi”.

Il New York Post , nell’ illustrare il dispositivo anti-privacy, descrive i casi in cui il suo utilizzo è lecito partendo proprio dagli utenti di minore età. “Se il padre o la madre pagano la bolletta del cellulare e Sonny Boy (nomignolo del figlio under 18, ndr) lo utilizza per fissare appuntamenti per comprare stupefacenti, i genitori hanno il diritto di controllare” spiega al Post l’avvocato Bill Bierce, aggiungendo che si tratta di una facoltà che possono esercitare anche i manager di un’azienda con i cellulari dei propri dipendenti: “Un telefonino da utilizzare per lavoro può essere controllato per sapere se viene utilizzato per chiamate personali”.

Al di fuori di indagini condotte dalle forze dell’ordine, in tutti gli altri casi si tratta di violazione della privacy – osserva il legale. Non tutto è bianco o nero, però: secondo Bierce, i casi di “diffidenza coniugale” citati da Todd Morris rappresenterebbero una sorta di “area grigia”. O, per usare un eufemismo, un’interessante voce di bilancio emergente per l’attività degli studi legali .

Dario Bonacina

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Pubblicato il 27 feb 2008
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