Diritto d'autore, c'è chi vuole dare un senso al degrado
Autorevoli nomi dell'università, del diritto e della politica propongono ai ministri competenti il testo del decreto per regolare il noto nuovo comma sulle immagini e musiche degradate. Ne nascerebbe - dicono - un fair use italiano
Roma - Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera trasmessa al Governo e al Parlamento dai sostenitori di un testo che potrebbe costituire, sostengono, la base per il decreto che dovrebbe dare il via alla distribuzione con minori restrizioni di opere protette da diritto d'autore, in quanto opere sottoposte a degradazione. Il testo della proposta in seconda pagina.
Al Dipartimento per l'informazione e l'editoria
Al Ministro per i beni e le attività culturali
Al Ministro della pubblica istruzione
Al Ministro dell'università e della ricerca
Alle Commissioni parlamentari competenti
Loro Sedi
Roma, 3 marzo 2007 - Internet e le nuove tecnologie ricoprono spazi sempre più significativi nella nostra vita. La conoscenza, lo scambio di informazioni e notizie, la cultura, sono oggetto di una rivoluzione silenziosa che ha modificato radicalmente il modo di vivere e comunicare di un'intera generazione.
Nel corso degli ultimi dieci anni, la condivisione di opere ed informazioni ha dato vita al più grande archivio di conoscenza umana della storia: la Rete Internet. Migliaia di opere dell'arte, della letteratura, della cinematografia, si trovano proiettate in un sistema la cui apertura permette a una platea virtualmente illimitata il libero accesso e la libera fruizione. Uno scenario dalle enormi opportunità, ma investito anche da numerose preoccupazioni.
Se da un lato sono chiari i vantaggi per la collettività di uno scambio sempre più libero ed aperto del risultato della creatività umana, dall'altro chi produce l'opera merita tutela, protezione e sostegno per il proprio prezioso sforzo creativo. Senza la produzione creativa, infatti, la stessa possibilità di condivisione sarebbe vana.
La protezione dei diritti della proprietà intellettuale è quindi divenuta, in tutto il mondo, un urgente argomento di dibattito e confronto per trovare soluzioni condivise tra autori, produttori, utenti e consumatori, nel bilanciamento dei diritti e doveri di ognuno.
Questo acceso confronto ha progressivamente interessato anche il nostro Paese, nel quale spesso, però, un contesto normativo farraginoso e a tratti approssimativo, ha finito per frenare lo sviluppo dei centri di eccellenza anziché promuoverlo.
In questo scenario, lo scorso dicembre è stata approvata una modifica alla Legge italiana sul diritto d'autore (633/1941), che prevede l'introduzione del comma 1 bis all'articolo 70. La nuova norma recita:
In virtù di un quadro tecnico in continuo divenire, per esempio, i concetti di "degrado e bassa risoluzione" sono aleatori e indefiniti. Gli stessi termini "musiche e immagini" su cui è incentrato il testo del nuovo comma non trovano un riscontro chiaro e incontestabile nell'ambito della Legge sul diritto d'autore. Analoghe considerazioni valgono per il riferimento agli "usi didattici e scientifici", così come per il "fine di lucro".
Individuare una posizione di equilibrio fra i diritti della collettività alla condivisione del patrimonio culturale e i diritti degli autori alla tutela, è un'esigenza di grande interesse e attualità, che meriterebbe un intervento di ampio respiro e a livello sovranazionale. Poiché si è scelto di agire diversamente, è ora urgente ed importante lavorare sul decreto di attuazione cui lo stesso comma rinvia, per contenere i rischi e cercare di mettere a frutto i possibili benefici. Si tratta di un'operazione complessa e con limiti non del tutto superabili, ma va tentata.
La proposta di decreto che promuoviamo, quindi, ha lo scopo di fornire una chiave di lettura il più possibile univoca ed equilibrata, nel pieno ed attento rispetto senza pregiudizio dei diritti di tutta la collettività: sia degli utenti, sia degli autori. I primi, godrebbero di una precisa isola di libertà simile a quella già presente in altri ordinamenti (pur con i dovuti distinguo); i secondi, avrebbero pienamente garantita la propria tutela dal carattere grezzo delle riproduzioni.
Siamo consci che il decreto non possa risolvere tutti i limiti e le questioni che l'applicazione della nuova norma solleverà, ma potrebbe realisticamente attenuare almeno le pericolose derive interpretative sopra descritte.
Questa proposta vorrebbe, inoltre, costituire la base per un confronto serio, sereno, pragmatico e aperto a tutti i cittadini, su un tema spesso sottovalutato ma di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro Paese: quello della condivisione della conoscenza.
Autori e promotori
Guido Scorza
Docente di diritto dell'informatica - Università di Bologna
Luca Spinelli
Autore; Consulente scientifico per l'accessibilità e l'usabilità, Polo Bozzo - Università di Genova
Firmatari
Fiorello Cortiana
Membro Comitato Consultivo sulla Governance di Internet
Elio Veltri
Giornalista e politico italiano
Mauro Bulgarelli
Deputato
Salvatore Gaglio
Prof. ordinario di intelligenza artificiale - Università di Palermo; direttore del CITC e CSRE presso il CNR
Luigi Sarti
Docente di linguaggi di programmazione per il web - Università di Genova; ricercatore presso il CNR
Bruno Mellano
Deputato
Maria Chiara Pievatolo
Prof. associato di filosofia politica - Università di Pisa
Federico Ghezzi
Prof. ordinario di diritto commerciale - Università Bocconi di Milano
Maria Lillà Montagnani
Docente di diritto industriale e della proprietà intellettuale - Università Bocconi di Milano
Mariateresa Maggiolino
Docente di diritto dell'impresa e del mercato - Università Bocconi di Milano
Paola Magnani
Docente di diritto dei beni immateriali - Università Bocconi di Milano
Redazione di Diritto & Diritti
Testata specialistica, direttore Francesco Brugaletta
Fabrizio Bracco
Docente di psicologia generale - Università di Genova; presidente sez. ligure della Società Italiana di Ergonomia
Deborah De Angelis
Avvocato, Studio legale DDA
Al Dipartimento per l'informazione e l'editoria
Al Ministro per i beni e le attività culturali
Al Ministro della pubblica istruzione
Al Ministro dell'università e della ricerca
Alle Commissioni parlamentari competenti
Loro Sedi
Roma, 3 marzo 2007 - Internet e le nuove tecnologie ricoprono spazi sempre più significativi nella nostra vita. La conoscenza, lo scambio di informazioni e notizie, la cultura, sono oggetto di una rivoluzione silenziosa che ha modificato radicalmente il modo di vivere e comunicare di un'intera generazione.
Se da un lato sono chiari i vantaggi per la collettività di uno scambio sempre più libero ed aperto del risultato della creatività umana, dall'altro chi produce l'opera merita tutela, protezione e sostegno per il proprio prezioso sforzo creativo. Senza la produzione creativa, infatti, la stessa possibilità di condivisione sarebbe vana.
La protezione dei diritti della proprietà intellettuale è quindi divenuta, in tutto il mondo, un urgente argomento di dibattito e confronto per trovare soluzioni condivise tra autori, produttori, utenti e consumatori, nel bilanciamento dei diritti e doveri di ognuno.
Questo acceso confronto ha progressivamente interessato anche il nostro Paese, nel quale spesso, però, un contesto normativo farraginoso e a tratti approssimativo, ha finito per frenare lo sviluppo dei centri di eccellenza anziché promuoverlo.
In questo scenario, lo scorso dicembre è stata approvata una modifica alla Legge italiana sul diritto d'autore (633/1941), che prevede l'introduzione del comma 1 bis all'articolo 70. La nuova norma recita:
"È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali (...) sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico (...)."Nonostante le buone intenzioni che crediamo ne abbiano ispirato l'approvazione, il testo si presta nella pratica ad interpretazioni ambigue e contrapposte, che rendono imprevedibili e pericolose le conseguenze della sua applicazione.
In virtù di un quadro tecnico in continuo divenire, per esempio, i concetti di "degrado e bassa risoluzione" sono aleatori e indefiniti. Gli stessi termini "musiche e immagini" su cui è incentrato il testo del nuovo comma non trovano un riscontro chiaro e incontestabile nell'ambito della Legge sul diritto d'autore. Analoghe considerazioni valgono per il riferimento agli "usi didattici e scientifici", così come per il "fine di lucro".
Individuare una posizione di equilibrio fra i diritti della collettività alla condivisione del patrimonio culturale e i diritti degli autori alla tutela, è un'esigenza di grande interesse e attualità, che meriterebbe un intervento di ampio respiro e a livello sovranazionale. Poiché si è scelto di agire diversamente, è ora urgente ed importante lavorare sul decreto di attuazione cui lo stesso comma rinvia, per contenere i rischi e cercare di mettere a frutto i possibili benefici. Si tratta di un'operazione complessa e con limiti non del tutto superabili, ma va tentata.
La proposta di decreto che promuoviamo, quindi, ha lo scopo di fornire una chiave di lettura il più possibile univoca ed equilibrata, nel pieno ed attento rispetto senza pregiudizio dei diritti di tutta la collettività: sia degli utenti, sia degli autori. I primi, godrebbero di una precisa isola di libertà simile a quella già presente in altri ordinamenti (pur con i dovuti distinguo); i secondi, avrebbero pienamente garantita la propria tutela dal carattere grezzo delle riproduzioni.
Siamo consci che il decreto non possa risolvere tutti i limiti e le questioni che l'applicazione della nuova norma solleverà, ma potrebbe realisticamente attenuare almeno le pericolose derive interpretative sopra descritte.
Questa proposta vorrebbe, inoltre, costituire la base per un confronto serio, sereno, pragmatico e aperto a tutti i cittadini, su un tema spesso sottovalutato ma di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro Paese: quello della condivisione della conoscenza.
Autori e promotori
Guido Scorza
Docente di diritto dell'informatica - Università di Bologna
Luca Spinelli
Autore; Consulente scientifico per l'accessibilità e l'usabilità, Polo Bozzo - Università di Genova
Firmatari
Fiorello Cortiana
Membro Comitato Consultivo sulla Governance di Internet
Elio Veltri
Giornalista e politico italiano
Mauro Bulgarelli
Deputato
Salvatore Gaglio
Prof. ordinario di intelligenza artificiale - Università di Palermo; direttore del CITC e CSRE presso il CNR
Luigi Sarti
Docente di linguaggi di programmazione per il web - Università di Genova; ricercatore presso il CNR
Bruno Mellano
Deputato
Maria Chiara Pievatolo
Prof. associato di filosofia politica - Università di Pisa
Federico Ghezzi
Prof. ordinario di diritto commerciale - Università Bocconi di Milano
Maria Lillà Montagnani
Docente di diritto industriale e della proprietà intellettuale - Università Bocconi di Milano
Mariateresa Maggiolino
Docente di diritto dell'impresa e del mercato - Università Bocconi di Milano
Paola Magnani
Docente di diritto dei beni immateriali - Università Bocconi di Milano
Redazione di Diritto & Diritti
Testata specialistica, direttore Francesco Brugaletta
Fabrizio Bracco
Docente di psicologia generale - Università di Genova; presidente sez. ligure della Società Italiana di Ergonomia
Deborah De Angelis
Avvocato, Studio legale DDA