Con grande tristezza gli appassionati di fantascienza hanno appreso della scomparsa di Sir Arthur Charles Clarke , scienziato, inventore e visionario che ha riempito le librerie di tutto il Mondo con alcuni dei testi più noti della fantascienza contemporanea. Si è spento nelle scorse ore, aveva compiuto 90 anni.
Arthur Clarke era nato nel 1917 nel Regno Unito e aveva servito nella Seconda Guerra Mondiale in quel manipolo di ingegneri del radar il cui lavoro fu decisivo per la vittoria degli alleati sulla Germania Nazista. Dopo il conflitto, con in mano una laurea in fisica e in matematica venne coinvolto nella British Interplanetary Society di cui divenne ben presto chairman.
Tra le sue visioni più note c’è quella dei satelliti geostazionari , ipotizzati in una nota circolata all’interno della Society nel 1945.
In quegli anni Clarke iniziò a scrivere i primi di una lunga serie di saggi e racconti fantascientifici che come quelli di altri grandi autori dell’epoca, tra tutti Isaac Asimov, finivano regolarmente tra le più prestigiose riviste di settore, dedicate ad un pubblico di appassionati in continua espansione. Fu negli anni ’50 che Clarke immaginò in un suo racconto l’ ascensore spaziale , una “creatura” che potrebbe un domani sostituire le navette e rendere economico e veloce il trasporto da e per l’orbita terrestre.
Nel 1948 per la BBC scrisse “The Sentinel”. L’emittente respinse il racconto ma fu su quelle basi che Clarke negli anni che seguirono diede vita al suo “2001: Odissea nello spazio”, che rimane un caposaldo della fantascienza e della letteratura contemporanea. Un’opera che ha introdotto una quantità di nuovi concetti e che non a caso catturò la fantasia di uno dei maggiori registi del cinema, Stanley Kubrick: lavorando a stretto contatto con l’autore, Kubrick diede vita nel 1968 a “2001: A Space Odissey”, ritenuto da molti il più importante film sci-fi.
Clarke ha vissuto la seconda parte della sua vita nello Sri Lanka da dove non si è più mosso dopoché gli fu diagnosticata una patologia che lo costringeva alla sedia a rotelle. Da lì ha più volte partecipato ai grandi dibattiti internazionali sulla tecnologia.
Nella sua casa di Colombo, nello Sri Lanka appunto, Clarke ha di recente completato in collaborazione con l’autore americano Frederick Pohl il suo ultimo romanzo, dal titolo “L’ultimo teorema”, che dovrebbe arrivare sugli scaffali entro la fine dell’anno. Le massime autorità dello Sri Lanka si sono dette addolorate dalla scomparsa di quello che consideravano “un illustre cittadino”.
In una intervista rilasciata a ridosso del suo ultimo compleanno, Clarke ha dichiarato: “Non ho rimpianti né altre ambizioni personali da soddisfare”. Qui sotto un video di saluti pubblicato da Clarke su YouTube in occasione del suo 90esimo compleanno, un video in cui racconta cosa significa vivere 90 anni, in cui auspica la pace nel mondo e si augura di vedere prima della sua morte un segno di vita extraterrestre. Clarke dichiara anche di voler essere ricordato prima di tutto come uno scrittore.