Sorridi un po', vediamo quanto

Sorridi un po', vediamo quanto

Dal Giappone il misura-sorriso. Pronto per essere usato in medicina ed elettronica
Dal Giappone il misura-sorriso. Pronto per essere usato in medicina ed elettronica

Servirà a curare meglio i pazienti e a migliorare l’interazione tra uomo e macchina. Questo, secondo Yasushi Kawamoto, ricercatore che ha collaborato allo sviluppo del software, è lo scopo di quanto è stato creato nei laboratori dalla sua azienda . Uno strumento in grado di misurare l’intensità di un sorriso mediante l’analisi di una immagine, in tempo reale: pare che funzioni anche piuttosto bene.

L’hanno chiamato Okao Catch , letteralmente “acchiappa faccia”, e per funzionare studia le curve del viso, l’inclinazione delle labbra e degli occhi: il computer elabora le rilevazioni, ottenute da una foto o da un video catturato in diretta, e assegna una percentuale di felicità alla persona esaminata. Per riuscirci i ricercatori dicono di aver messo assieme le informazioni raccolte dalle facce e dai sorrisi di “milioni di persone”, riunendole in un database che funge da sorgente di controllo per il software.

Okao Catch è in grado di gestire più visi per volta: per esempio si potrebbe fargli osservare una platea per stabilire il gradimento del pubblico per un film o una rappresentazione teatrale. Ma per Kawamoto, l’obiettivo dell’invenzione è principalmente un altro: fornire ai medici uno strumento obiettivo per stabilire la condizione dei pazienti , così da accertare se la loro situazione psicologica rispecchi la prognosi clinica.

C’è anche un altro possibile impiego per un sistema di questo tipo: la robotica. Un automa che incorpori Okao Catch sarebbe in grado di valutare lo stato d’animo della controparte umana e di reagire di conseguenza se verificasse un atteggiamento di assenso o dissenso per quanto sta compiendo.

Non è la prima volta che la ricerca propone dei sistemi per misurare lo stato d’animo degli esseri umani. Se i ricercatori del MIT hanno preferito concentrarsi sulla noia con fini prettamente filantropici, altri ci hanno provato prima con i dipinti e poi con le ricerche di mercato. Da qualche tempo, poi, Sony ha immesso sul mercato delle fotocamere digitali dotate di Smile Shutter : selezionando l’apposita opzione, la macchina scatta solo quando il soggetto sorride all’obiettivo . Se poi sia un sorriso spontaneo o forzato, questo la fotocamera non lo dice.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
14 apr 2008
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