HP per i colori vivi che più vivi non si può

HP per i colori vivi che più vivi non si può

La specialista dei sistemi di stampa ha presentato una nuova tecnologia di visualizzazione, capace di aumentare esponenzialmente il numero di colori disponibili a schermo
La specialista dei sistemi di stampa ha presentato una nuova tecnologia di visualizzazione, capace di aumentare esponenzialmente il numero di colori disponibili a schermo

Il “bianco che più bianco non si può” tipico del fustino è un motto che potrebbe presto adattarsi alle tecnologie dell’entertainment, grazie al risultato del lavoro congiunto di Hewlett-Packard e DreamWorks Animation SKG . HP ha sviluppato un display in grado di aumentare grandemente la profondità dei colori visualizzati su schermo, arrivando a poterne mostrare 1 miliardo in contemporanea .

HP è convinta del fatto che si tratti un miglioramento tecnologico notevole rispetto alle soluzioni odierne, basate tradizionalmente su una capacità di 24 bit per 16,7 milioni di colori totali. I nuovi display sono capaci di visualizzare immagini a 30 bit di colore , corrispondenti appunto al fatidico miliardo di cui sopra.

Il display innovativo si chiama DreamColor , ed è stato annunciato questo martedì alla conferenza della National Association of Broadcasters tenuta a Las Vegas. Gli schermi sono composti da pannelli LCD con integrata una tecnologia di retroilluminazione LED appositamente studiata per amplificare l’effetto dei 30 bit, e vengono attualmente montati su hardware compatibile con il nuovo formato sviluppato da AMD-ATI.

Secondo le iperboli da PR di Jeff Wood, direttore del marketing di HP, grazie a DreamColor i consumatori vedranno “rossi come non ne avete mai visti sino ad ora; blu e verdi che saltano fuori dallo schermo”. O per dirla con theInquirer.net , “neri più neri di un gatto nero in un buco nero”, e “bianchi, beh, piuttosto bianchi”.

La tecnologia è stata annunciata, ma finora non si è vista in azione . Nondimeno c’è chi come Chris Chinnock, presidente della società di ricerca Insight Media , è curioso di quello che potrà offrire. Per Chinnock il maggiore vantaggio di impiegare display a 30 bit non è tanto la vividezza e la profondità dei colori, quanto piuttosto una migliore resa delle gradazioni intermedie tra i livelli di colore. HP potrebbe insomma far dire addio alle antiestetiche bande nel cielo blu caratteristiche degli attuali televisori LCD.

DreamColor “renderà i display più accurati nella visualizzazione delle proprietà dei colori e dei toni di grigio”, sostiene Chinnock. Attualmente le fonti multimediali sono ottimizzate per una profondità di colori a 24 bit, ed è difficile secondo l’analista che l’intera industria si sposti da uno standard così consolidato al nuovo display di HP . Ragion per cui, all’inizio e per un tempo probabilmente piuttosto lungo, quei 30 bit saranno in realtà il risultato di una estrapolazione fittizia condotta su una fonte a 24 bit.

Senza considerare che ancora oggi gli animatori preferiscono i “vecchi” monitor con tubo catodico agli LCD per la maggiore capacità dei primi di calibrare i colori . Ma i CRT stanno sparendo inesorabilmente dalla circolazione, e i miglioramenti nel settore vengono sentiti con una certa urgenza da parte dei professionisti dell’immagine, sostiene Chinnock.

Per quanto riguarda le filiere di prodotti interessati da DreamColor, le stime di IDC parlano della preferenza da parte di HP per le workstation di basso profilo e i PC high-end, almeno all’inizio. Con la diminuzione dei prezzi si può auspicare una maggiore diffusione della tecnologia anche nel mercato mainstream .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 18 apr 2008
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