Bill Gates, i farmaci e l'open source

Bill Gates, i farmaci e l'open source

Il quasi ex-chairman a ruota libera su sviluppo e salute. Con una divagazione sulle licenze libere e una tirata d'orecchie alle industrie mediche
Il quasi ex-chairman a ruota libera su sviluppo e salute. Con una divagazione sulle licenze libere e una tirata d'orecchie alle industrie mediche

Cosa accade quando il big boss di Microsoft parla di paesi in via di sviluppo, accessibilità alle risorse farmaceutiche, e open source? Scienziati ed imprese si fermano ad ascoltare . Come già avvenuto in passato, il numero uno di Redmond sottopone al pubblico alcune delle sue riflessioni più care, rivolgendosi alle industrie farmaceutiche e alla sensibilità delle persone. Riuscirà stavolta a far breccia nei cuori?

vocazione filantropica è stata spesso oggetto dell’attenzione dei media, anche nei casi in cui le iniziative promosse sembravano nascondere ben altri interessi . Lunedì scorso, in occasione dell’annuale simposio organizzato dall’ Institute for Systems Biology , il noto chairman ha fornito un’ulteriore prova della sua attitudine all’investimento nel campo medico-sociale .

Apparentemente, il discorso pronunciato durante l’evento non è sembrato discostarsi più di tanto dalle abituali esternazioni di Gates in merito al ruolo della tecnologia nella salvaguardia della vita. Si è parlato di prodotti tecnologici in grado di grado di migliorare e salvare vite umane, dell’evoluzione dei sistemi computerizzati, e naturalmente del sostegno di Microsoft ai progetti a cavallo tra biologia e informatica . Durante il rituale scambio di domande e risposte col pubblico, Gates ha garantito una maggiore collaborazione con gli scienziati a partire da luglio, quando lascerà ufficialmente l’azienda di cui è a capo per dedicarsi unicamente alla fondazione Bill & Melinda Gates .

Con riferimento ai paesi in via di sviluppo, ha poi rivolto le sue osservazioni alla filiera farmaceutica, sottolineando la sproporzione tra le risorse investite dal settore nella cura di patologie minori, come la calvizie o la disfunzione erettile, e quelle destinate alla cura di malattie contagiose come la malaria, la tubercolosi e l’HIV . Secondo il parere di Gates, occorrerebbe maggiore equilibrio nella gestione dei miliardi di dollari investiti delle industrie del settore. Inoltre, ha spiegato, diverse terapie sono state scoperte più per casi fortuiti che per vero e proprio impegno scientifico. Come accaduto con il verme di Guinea , la cui terapia è stata scoperta solo grazie ad uno studio medico sui cani.

Gates ha poi prospettato quello che definisce “un paradosso” . Se una compagnia farmaceutica inventasse un vaccino efficace contro la malaria, con tutta probabilità giungerebbero richieste da ogni parte del mondo affinché il farmaco venisse rilasciato gratuitamente. Questo però potrebbe spingere la compagnia a lavorare in altri settori.

Infine, sollecitato da un interlocutore, il boss di Microsoft ha espresso il suo parere sul ruolo dell’open source nell’ambito della ricerca medica . Si è dapprima soffermato sulla differenza tra software gratuito e software a codice aperto, per poi sottolineare l’impegno di Microsoft a sostenere i paesi in via di sviluppo. Anche in questo caso, la tradizionale avversione per il mondo dell’open source è trapelata senza tanti giri di parole: secondo Gates, le licenze open non consentirebbero sviluppi per il software, ma costituirebbero anzi uno spreco di risorse per il lavoro e il settore del business.

Alessandro Lucarelli

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Pubblicato il
24 apr 2008
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