Quando l'SMS è la prova di un crimine

Quando l'SMS è la prova di un crimine

Una retata tra gli spacciatori all'Università di San Diego. Gli inquirenti sono arrivate fino ai vertici della banda seguendo varie (piste?) tracce, tra cui alcuni SMS
Una retata tra gli spacciatori all'Università di San Diego. Gli inquirenti sono arrivate fino ai vertici della banda seguendo varie (piste?) tracce, tra cui alcuni SMS

San Diego – Alla San Diego State University lo spaccio di sostanze stupefacenti viene effettuato con tecnologie di comunicazione d’avanguardia: le forze dell’ordine, nell’ambito di un’operazione condotta questa settimana, hanno rilevato che per la vendita di cocaina alcuni capobanda hanno dato istruzioni ad alcune persone attraverso SMS “di massa”.

Uno degli SMS galeotti Le perquisizioni hanno fatto emergere, presso gli alloggi dei membri di una confraternita, due chilogrammi di cocaina, 350 pasticche di ecstasy, marijuana, metanfetamine e altre sostanze. Gli studenti arrestati per detenzione e spaccio sono 75, tutti coinvolti in un’attività condotta senza particolari cautele, secondo quanto riferito da MSNBC.com . Neppure l’utilizzo di strumenti di comunicazione “sicuri” o linguaggi in codice.

Lavorare alla luce del sole e senza nascondersi è decisamente ammirevole, ma quando l’attività svolta è a carattere criminale denota una buona dose di ingenuità. Chi ha fornito indicazioni organizzative via SMS non ha certo pensato che questo strumento avrebbe potuto avere valore probatorio per le forze dell’ordine.

Non è stato necessario ricorrere alle tecnologie di squadre CSI per risalire al mittente del messaggino e ricostruire le dinamiche e la struttura dell’organizzazione. È stato sufficiente verificare la presenza dei messaggi sui telefonini dei destinatari e incrociarli con i dati ottenuti dall’operatore di rete mobile del mittente.

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Pubblicato il
8 mag 2008
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