Che si tratti di tenerli lontani dai pericoli o al sicuro da sé stessi , il modo migliore per rassicurare autorità e genitori sulla sorte dei più giovani è il GPS. Infilato nei computer, nei cellulari o persino negli orsetti di peluche: l’importante è seguire il fanciullo negli spostamenti, per la tranquillità di chi lo osserva e per garantirgli di non fare brutti incontri.
Succede ad esempio nel Regno Unito , dove la polizia di West Yorkshire e Merseyside ha iniziato a distribuire ad alunni e insegnati delle scuole locali dei laptop in tutto e per tutto identici a quelli che si trovano in commercio. Unica eccezione è la scheda infilata nello slot PC Card, che assomiglia molto ad un modem, ma che modem non è: è un’antenna GPS integrata ad un trasmettitore GSM , in grado di monitorare gli spostamenti di chi possiede il computer e comunicarne la posizione ad un server remoto a scadenza fissa, con una precisione superiore rispetto ad analoghe iniziative passate e che ora è nell’ordine dei 15 centimetri.
Perché funzioni non serve neppure che il computer sia acceso: la scheda è dotata di una batteria interna, che la rende in grado di funzionare anche quando il laptop non viene utilizzato . Impossibile, o quasi, tentare di ingannarla: se si prova a rimuoverla dalla sua sede il portatile smetterà di funzionare, fino a quando l’utente non reinserisca la scheda al suo posto o fornisca la password per aggirare la protezione. Password che ovviamente è gelosamente custodita dalla polizia.
Se per i cittadini di sua maestà il GPS è uno strumento di prevenzione, altrove può diventare strumento di correzione . Come in Texas, dove i ragazzi che marinano la scuola per darsi alle cattive compagnie non finiscono più in galera: prima che si ficchino davvero nei guai un giudice gli assegna un apparecchio da tenere in funzione prima, durante e dopo la scuola, così da essere sicuro che seguano le lezioni e che la sera restino tranquilli a casa propria.
Per ora il meccanismo di controllo contro l’abbandono scolastico è solo sperimentale, ma si è rivelato efficace ed economico: costa meno che rinchiudere i ragazzi in un istituto correttivo, e permette loro di studiare.
I risultati sembrano incoraggianti. In Texas, come nel resto degli USA, sono molti i ragazzi che abbandonano anzitempo gli studi, tanto da costituire un cruccio per il sistema scolastico: col GPS, però, i ragazzi sembrano di colpo responsabilizzati e vanno a scuola con regolarità . In altri casi, se assenti, possono essere rintracciati: così si è riusciti a salvare un ragazzo dal rischio di un’overdose di stupefacenti, e impedire ad un altro di farsi del male perché preda di istinti suicidi.
Luca Annunziata