Ci avevano già provato quelli di Pirate Bay con Sealand , a fondare un nuovo paese al di fuori dei controlli delle vecchie e stantie nazioni delle terre emerse ma il progetto non aveva mai preso il volo. Ora ci riprovano quelli di The Seasteading Institute , facendo affidamento su un obiettivo ben più ambizioso del P2P libero e su un contributo economico non indifferente da parte del fondatore di PayPal .
“The Seasteading Institute ha annunciato oggi la sua fondazione con l’obiettivo di stabilire comunità permanenti e autonome nell’oceano, in grado di permettere la sperimentazione e l’innovazione con differenti sistemi sociali, politici e legali”, si può leggere sul sito web della nuova organizzazione. Alla base del progetto vi sono le idee e il lavoro di Patri Friedman e Wayne Gramlich, l’uno ingegnere del codice presso Google e l’altro ex-programmatore di Sun, autori del libro Seasteading: A Practical Guide to Homesteading the High Seas .
Al confine tra utopia sessantottarda e idee 2.0, il duo intende infondere nuova linfa nelle anemiche pulsioni all’innovazione delle strutture pubbliche che attualmente governano – bene o male – la vita dei cittadini della parte più progredita del mondo. “Il settore pubblico è simultaneamente la più grossa industria nel mondo e la meno innovativa – dice Friedman, Direttore Esecutivo di TSI – con una barriera per entrare e una imposizione sui suoi consumatori che fa sembrare minuscolo qualsiasi monopolio privato”.
Il mondo, continua Friedman, ha bisogno di novità : un nuovo modello politico, economico, sociale, “un diverso ecosistema di fornitori che offra una varietà di istituzioni che evolvano per servire i propri cittadini”. L’oceano aperto, “l’ultima frontiera del pianeta Terra”, è in tal senso il luogo ideale per sperimentare declinazioni innovative della convivenza e del governo umani.
Come osserva Wired , non mancano certo gli esempi passati di colonizzazione delle acque aperte , e l’idea dei seastead , gli insediamenti marini che Friedman e Gramlich vogliono ideare, rassomiglierebbe pericolosamente al background narrativo del premiato videogame distopico Bioshock . A essere convinto della fattibilità del progetto è invece Peter Thiel, founder di PayPal che ha dato linfa finanziaria alle idee visionarie del duo con un contributo di 500mila dollari.
TSI nasce d’altronde non con l’idea di fondare un nuovo continente, una nuova razza umana o un nuovo impero galattico, quanto piuttosto con l’obiettivo di costruire, a prezzi finanziariamente accessibili, piattaforme autosufficienti in grado di resistere alle intemperie dell’oceano aperto e basate sul design delle cosiddette spar platform .
Un tubo di calcestruzzo rinforzato galleggiante, con la parte superiore della piattaforma piena di costruzioni, giardini e pannelli solari, questa la struttura base dell’insediamento acquatico a cui sta lavorando TSI, con il successo dell’impresa largamente dipendente dai possibili modelli di business – turismo in primis – e la corrispondente quantità di persone che le strutture sarebbero in grado di attirare.
Se l’obiettivo finale è quello di migliorare la vita comune tra le persone e le strutture pubbliche di supporto, l’istituto appena fondato ha deciso di seguire un approccio iniziale piuttosto pragmatico . Le aree principali a cui vanno ora le attenzioni del progetto sono tre, vale a dire la community , in grado di attirare e mettere in contatto potenziali residenti dei seastead, la ricerca , attraverso la quale individuare i requisiti basilari per la vita in mare aperto come il design delle strutture, la fattibilità politica, le infrastrutture e le tecnologie, l’ingegnerizzazione , che avrà il compito di verificare la possibilità concreta di costruire una piattaforma da far ammarare inizialmente nella Baia di San Francisco e poi da spedire in giro per i sette mari.
Alfonso Maruccia
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