Antitrust, Intel sotto esame negli USA

Antitrust, Intel sotto esame negli USA

Dopo il verdetto asiatico sfavorevole della scorsa settimana, altre brutte notizie per il chipmaker. Che ora dovrà affrontare l'organismo statunitense per il commercio
Dopo il verdetto asiatico sfavorevole della scorsa settimana, altre brutte notizie per il chipmaker. Che ora dovrà affrontare l'organismo statunitense per il commercio

La Federal Trade Commission ( FTC ) statunitense ha deciso di avviare un’istruttoria ufficiale sulle modalità di vendita adottate da Intel per i propri prodotti. Al centro della questione ci sarebbero le politiche di sconti applicate dal chipmaker di Santa Clara ai suoi clienti, politiche giudicate lesive del libero commercio da AMD e che hanno già dato origine a diverse inchieste analoghe in Asia e in Europa da parte degli organismi preposti al controllo del mercato.

La decisione dell’organismo federale USA arriva a poche ore dalle sanzioni irrogate al chipmaker dell’analoga commissione sudcoreana, chiamata a pronunciarsi su una questione molto simile inerente però al mercato del paese asiatico: le istituzioni coreane si sono pronunciate a sfavore di Intel , proprio come era già successo in Giappone nel 2005, comminando una multa da 16 milioni di euro e riaccendendo una polemica mai del tutto sopita. “Intel ora dovrà rispondere alla commissione federale – ha commentato il vicepresidente AMD Tom McCoy – che è il luogo più appropriato per determinare l’impatto delle sue pratiche sui consumatori e il business tecnologico”.

Intel è tutt’oggi un colosso che detiene circa l’80 per cento del mercato delle CPU consumer. La sua principale rivale, AMD, tenta da anni di cambiare questo dato: secondo i dirigenti dell’azienda di Sunnyvale, parte dello svantaggio di AMD sarebbe dovuto agli stratagemmi adottati dalla concorrenza per impedire una corretta competizione sul mercato, grazie all’adozione di una serie di rebate e sconti tali da rendere non conveniente l’acquisto di CPU AMD da parte degli assemblatori.

Da parte sua, da Santa Clara ribattono che niente di tutto questo corrisponde a verità : il mercato sceglie da solo chi premiare, i prezzi delle CPU sono in continua discesa a testimonianza di un settore vivo e ricco di concorrenza, e gli sconti applicati da Intel altro non sono che normali forme di cortesia per coloro che commissionano grosse partite di materiale. “La prova di tutto questo – spiega l’azienda in una nota – è offerta ad esempio dal calo del 42,4 per cento nel costo dei microprocessori dal 2000 al 2007. Quando i concorrenti realizzano qualcosa di performante, il mercato li premia. Quando realizzano qualcosa di poco performante, il mercato risponde di conseguenza”.

Oltre alla UE , a pronunciarsi sull’argomento è stato chiamato anche un tribunale federale del Delaware: nel 2005, AMD ha presentato una denuncia contro Intel per abuso di posizione dominante. Paradossalmente, proprio questa citazione in giudizio potrebbe causare ora il rallentamento delle procedure di indagine della FTC , poiché il giudice incaricato del caso ha da poco sancito il rinvio dell’inizio del dibattimento al 2010, allo scopo di consentire alle parti di produrre le prove necessarie a dimostrare la propria tesi.

Fin quando resterà in piedi il suddetto procedimento, Intel è vincolata alla non divulgazione del materiale richiesto dalla corte nell’ambito della causa. Si tratta, tuttavia, dello stesso materiale che verrà probabilmente richiesto dalla FTC per procedere ai suoi accertamenti, e dunque i tempi per questa indagine potrebbero slittare in avanti come minimo di due anni. Prima ancora di essere realmente avviata.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 9 giu 2008
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