Se tutto andrà come previsto, questa mattina alle 9 ora locale il Riksdag , il parlamento svedese, avrà approvato la proposta dell’istituzione di una società della sorveglianza dalle maglie particolarmente strette , in grado di monitorare un numero inusitato di comunicazioni e scandagliarle alla ricerca di eventuali minacce alla sicurezza nazionale.
Più asfissiante della presenza della NSA sui network statunitensi, più ossessiva delle CCTV nelle strade di Londra, quella che è stata definita “legge Orwell” sfrutterà le capacità del quinto supercomputer più potente del mondo per tenere sotto controllo telefonate, e-mail, instant messaging, comunicazioni cellulari, VoIP, qualsiasi bit di informazione sia in entrata che in uscita dal paese.
La proposta, che era in attesa nel parlamento scandinavo da oltre un anno , ha conquistato solo di recente le cronache locali suscitando un vespaio di polemiche e reazioni preoccupate delle possibili implicazioni sulla vita delle persone e il diritto alla privacy. La Lex Orwell subisce le critiche di tutti , dalla maggioranza della stampa , delle associazioni per i diritti civili, di Pirate Bay , dei blogger ma anche del Dipartimento di Giustizia, dell’equivalente svedese dell’FBI statunitense Sakerhetspolisen e di alcuni ex-dipendenti della Försvarets radioanstalt (FRA).
A non lamentarsi affatto è appunto quest’ultima organizzazione, residuato bellico della guerra fredda a cui passerebbe il controllo della sorveglianza globale, secondo quanto stabilito dalla proposta di legge. Una lobby apparentemente molto potente , quella della FRA, che ha spinto i quattro maggiori partiti politici dell’alleanza di governo a serrare le fila per votare compatti l’approvazione della norma.
Ma anche se il risultato positivo della votazione di questa mattina appare scontato, le preoccupazioni e le perplessità non mancano nemmeno tra un buon nugolo di parlamentari della maggioranza . Parlamentari come Annie Johansson e Fredrick Federley, entrambe esponenti del partito centrista e social-liberale Centerpartiet che hanno già avuto modo di esprimere la loro ferma contrarietà alla legge per la sorveglianza globale.
Le perplessità nel Centerpartiet appaiono più estese di quello che i portavoce di partito vorrebbero far credere, al punto da aver richiesto un meeting straordinario per cercare di raggiungere una posizione comune e in linea con quella della maggioranza. L’opposizione, dal canto suo, si è già detta compatta nel voler votare no alla proposta, e ha assicurato che eventualmente cancellerà la normativa qualora ci fosse un cambio di corso nel governo del paese per le elezioni del 2010.
Alfonso Maruccia