È partito il countdown: giovedì la Board dell’ICANN metterà ai voti un cambiamento che a detta dei promotori potrebbe scuotere dalle fondamenta l’uso del web e aprire ad una nuova fase in cui gestire in rete una propria identità sarà più facile, nella quale investire per crescere la propria socialità, i propri interessi, il proprio business.
L’idea di fondo si articola in due passi. Il primo è dar vita a nuove estensioni di dominio internazionali che non siano soggette a regole localistiche , come avviene con i “country domains” come .it (Italia) o .fr (Francia), e che possano essere registrate ad ogni latitudine dalle imprese per preservare o aumentare la propria presenza in rete, così come dalle persone fisiche per meglio rappresentare se stessi e i propri interessi su scala globale. Il secondo passo è la revisione del sistema di approvazione dei nuovi domini: molto è ancora da decidere, ma si parla della possibile introduzione di una limitata ma significativa quantità di nuovi domini Internet .
Tra questi ultimi potrebbero essere comprese anche le estensioni .xxx , ha fatto sapere alla BBC Paul Twomey, CEO di ICANN, l’organizzazione che supervisiona il sistema dei domini e che va promuovendo questo cambiamento dal sapore epocale. I domini .xxx sono un traguardo inseguito e contestato da anni: pensati per creare una sorta di distretto delle luci rosse web affinché possa essere facilmente individuato e bloccato alla bisogna, gli xxx potrebbero finalmente vedere la luce. Come tutti, anche questi saranno comunque sottoposti al working group di ICANN che dovrà occuparsi della loro approvazione: le nuove regole, più rilassate che in passato, se introdotte potrebbero però fare la differenza.
“L’impatto di tutto questo – ha spiegato Twomey – sarà differente nelle diverse parti del mondo. Ma consentirà a gruppi, comunità ed aziende di esprimere le proprie identità su web. Come gli Stati Uniti nel 19esimo secolo, siamo ora nel processo di aprire un nuovo spazio edificabile, nuova terra, e la gente ne vorrà fruire, reclamerà parti di quella terra e la utilizzerà per gli scopi che riterrà utili. Si tratta di un incremento massivo nella geografia della presenza su Internet”. “Al di là dei .com , dei .net o dei .org – ha anche dichiarato il CEO di ICANN a Los Echos – gli 1,3 miliardi di utenti web potranno dall’inizio del 2009 acquisire indirizzi generici usando termini di uso comune, come .amore , .odio o .città o persino nomi propri”.
Tanto ottimismo si deve proprio alle nuove procedure, che sono tuttora in discussione al meeting di Parigi dell’ICANN e che giovedì troveranno un primo voto, procedure che mirano tutte a velocizzare l’approvazione delle nuove estensioni . E l’effetto secondo ICANN potrebbe essere esplosivo, tanto che, una volta a regime, si ritiene che “lo spazio web”, se così si può dire, potrebbe aumentare di più volte rispetto a quanto accade oggi.
Per i registri che gestiranno le nuove estensioni di dominio si tratta naturalmente di un potenziale grosso business , se davvero si vedrà quella “corsa all’oro” che Twomey ed altri ipotizzano.
Va da sé che con il lancio di nuovi domini potrebbero crescere a dismisura anche le controversie sulle registrazioni : da molti anni tormentone senza fine in tutto il Mondo, la legittimità a questo o quel dominio è stata messa in discussione infinite volte nelle sedi più diverse, con gli effetti più diversi. Per gestire tutto questo si ricorrerà a procedure di garanzia per i nomi di aziende, marchi commerciali ed istituzioni. Tra queste procedure anche i prezzi: l’idea è che le imprese potranno dotarsi di domini come www.search.google o www.aste.ebay , pagando somme molto elevate. Ciò nonostante, i contenziosi potrebbero comunque verificarsi: in quel caso a vincere saranno comunque i denari. “Se c’è una disputa – afferma Twomey – tenteremo di portare le parti al dialogo e risolvere. Ma se questo dovesse fallire, ci sarà un’asta e il dominio andrà all’offerta più alta”.