La fessura di Windows si allarga

La fessura di Windows si allarga

Altre 50mila pagine di documentazione date in pasto a sviluppatori o semplici curiosi. Da Redmond un segnale sulla strada dell'interoperabilità. Ma ci sono dei distinguo da fare. PI ne parla con Microsoft Italia
Altre 50mila pagine di documentazione date in pasto a sviluppatori o semplici curiosi. Da Redmond un segnale sulla strada dell'interoperabilità. Ma ci sono dei distinguo da fare. PI ne parla con Microsoft Italia

Tenendo fede agli impegni presi in materia di interoperabilità, Microsoft ha rilasciato nelle scorse ore una vasta documentazione costituita da decine di migliaia di pagine riguardante i formati binari adottati dalla varie versioni di office, compresa la 2007 , e più di 600 protocolli di comunicazione con i servizi interni delle proprie applicazioni. Un gesto che testimonierebbe i “significativi passi avanti nell’impegno della società di Redmond per promuovere relazioni sempre più aperte con i membri della comunità IT” sostiene Microsoft in una nota .

Sono oltre 50mila le pagine messe a disposizione , liberamente fruibili da chiunque attraverso un comune sito web : oltre 5mila costituiscono la versione 1.0 del manuale dei formati .doc , .xls e .ppt , ma non mancano informazioni sulle macro che vanno a completare grossa parte del quadro del pacchetto di produttività Office – compreso Sharepoint ed Exchange.

“Non che a febbraio non avessimo rilasciato informazioni in tal senso – precisa a Punto Informatico Pierpaolo Boccadamo , direttore della Strategia di Piattaforma di Microsoft Italia – è dal 1989 che offriamo una descrizione dei formati binari di Office: quello che abbiamo fatto, secondo le esigenze fornite dal feedback raccolto, è stato riscrivere la documentazione in modo più dettagliato completandola di esempi”.

Tutto il materiale messo a disposizione è accessibile senza vincoli di alcun tipo , senza la necessità di firmare accordi o di versare alcun tributo a Microsoft: “Le informazioni fornite rappresentano lo stato dell’arte di quei formati – spiega Boccadamo – In futuro, Microsoft ha scelto di andare avanti su un formato aperto basato su XML, che dunque resterà fruibile da chiunque senza dover in alcun modo rispondere a Microsoft”.

Oltre ai formati documentali di Office, nella documentazione messa a disposizione vengono descritti nel dettaglio anche più di 600 protocolli di comunicazione tra le applicazioni : “Per aumentare l’interoperabilità anche con i software di aziende concorrenti occorre sfruttare queste componenti che racchiudiamo all’intero di Office: questa documentazione – prosegue Boccadamo – permette a chiunque di accedere a queste applicazioni con lo stesso livello di informazione dei tecnici Microsoft”. Parole che evidenziano una svolta decisa rispetto alle posizioni che da Microsoft Corp. sono più volte state espresse in passato.

Per questi protocolli, tuttavia, occorre fare una precisazione: “L’accesso a queste informazioni è assolutamente privo di royalty e agreement – spiega il manager di Microsoft – Se poi l’implementazione degli stessi avviene in un prodotto non commerciale, lo sviluppatore resta libero da qualsiasi impegno sia economico che formale: abbiamo espresso il tutto nella Open Specification Promise (OSP)”. Nel caso degli sviluppatori commerciali, invece, esiste una lista di circa 200 protocolli che sono coperti da brevetto .

“In questo caso – continua Boccadamo – nella descrizione sono indicati i termini di licenza che ogni azienda può visionare per prendere le sue decisioni: sono implementazioni che hanno avuto un costo per Microsoft, e che ora sono a disposizione di tutti. Tuttavia, se vengono riprodotte fedelmente cerchiamo di farci riconoscere una forma di compensazione economica, anche dalle aziende che sviluppano secondo il principio dell’open source, pur restando nell’ambito del RAND” ( Reasonable and Non Discriminatory Licensing , ndr).

La questione open source, ricorda Boccadamo, ha diversi aspetti da affrontare. Se si tratta di semplice approccio allo sviluppo collaborativo , Microsoft stessa ora si è convertita a questo principio e lo promuove: “Se invece si pensa ai modelli di licenza, ai modelli di business, abbiamo più volte ribadito negli ultimi annunci che continuiamo ad essere una azienda dedicata a creare software, piattaforme e strumenti di valorizzazione”.

Certo, la visione di Microsoft si è allargata per comprendere nuove prospettive che consentono di abbandonare il licensing puro per favorire l’integrazione con l’ advertising . “Come azienda abbiamo progetti che comprendono la collaborazione di aziende open source, abbiamo prodotti che lavorano su licenze OSI. Il grosso della nostra attività – chiarisce tuttavia Boccadamo – resta lo sviluppo: non siamo una azienda di servizi, e una forma di riconoscimento economico è essenziale per sostenere i nostri investimenti”.

Resta comunque inalterato il proposito di garantire l’interoperabilità : “Su piattaforme e in ambiti sofisticati, come in rete, dove i servizi devono dialogare, diventare interoperabili è centrale per una azienda che sviluppa software. Lo scopo è collaborare alla nascita di standard open, mettere a disposizione informazioni per poter interagire e impedire il crollo dell’innovazione portata avanti da Internet. In ogni caso – conclude Boccadamo – non possiamo venire meno all’impegno preso: e, in questo caso, non c’entra nulla la profittabilità”.

a cura di Luca Annunziata

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Pubblicato il 2 lug 2008
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