Di Noto: occhio alle chat

Di Noto: occhio alle chat

Il fondatore di Meter mette in guardia gli studenti
Il fondatore di Meter mette in guardia gli studenti

L’uso inconsapevole di Internet può rivelarsi pericoloso per i più giovani perché il mezzo telematico è utilizzato anche dai predatori che possono far loro del male, e lo strumento spesso impiegato è la chat. Si potrebbe sintetizzare così il commento di don Fortunato Di Noto al sondaggio svolto dalla sua associazione, Meter, sulle scuole medie siciliane.

In particolare, ha spiegato il sacerdote, dalle risposte dei quasi 3mila studenti delle province di Messina, Ragusa, Siracusa e Catania, si evince che “le chat sono i canali più pericolosi per l’adescamento dei minori, che spesso per una connivente complicità e ignoranza cadono nella trappola affettiva dei pedofili rischiando per la loro vita futura”.

130 sono i giovani che hanno dichiarato, si legge nella nota diffusa da Meter, “di essere stato a contatto con un pedofilo o maniaco sessuale online” e di questi “37 sono andati ad un appuntamento concordato online o ricevuto favori economici per spogliarsi in webcam”. Nessuno di loro però ne ha parlato con amici o genitori.

“L’immaterialità del Web essendo virtuale non deve ingannare – ha sottolineato Di Noto – Si innesta e relaziona sempre con la vita reale creando situazioni molto pericolose e che incidono per tutta la vita nello sviluppo psicologico dei minori. Cosa ancor più grave è dato dal fatto che questi video autoprodotti e chiesti dai pedofili, oltre che alimentare un vasto mercato lucrativo, rimangono in rete per sempre”.

L’indagine condotta dall’Associazione rivela anche che il 92,5% dei ragazzi tra i 7 e i 14 anni possiede un PC, il 42% utilizza Internet, e il 33% si connette da solo (1 su 3) in piena libertà e senza alcun controllo dei genitori.

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Pubblicato il
16 lug 2008
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