Maxi-bollette Internet, l'Antitrust ferma 3 Italia

Maxi-bollette Internet, l'Antitrust ferma 3 Italia

Numerosi utenti dell'operatore denunciano di aver ricevuto bollette astronomiche per aver navigato in Internet. L'Authority apre un'istruttoria e fa sospendere la riscossione dei crediti in contestazione
Numerosi utenti dell'operatore denunciano di aver ricevuto bollette astronomiche per aver navigato in Internet. L'Authority apre un'istruttoria e fa sospendere la riscossione dei crediti in contestazione

Non ci sono solo le telefonate agli 899 o ai numeri satellitari a preoccupare gli utenti: anche navigare in Internet – soprattutto da rete mobile – può costare caro. C’è chi ha ricevuto bollette con importi fino a 10mila euro. È accaduto a molti utenti di 3 Italia , in soccorso dei quali è arrivato l’ Antitrust che ha imposto all’operatore di sospendere la riscossione delle bollette.

Il Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti reso noto che, nella riunione del 3 luglio 2008, è stato stabilito che 3 Italia debba interrompere la riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico Internet contestato dagli utenti.

“Numerose” sono state le denunce pervenute da parte degli utenti con piano tariffario Tre.Dati Abbonamento abbinato al Modem USB ADSM. Il piano prevede un canone mensile di 19 euro e la possibilità di consumare mensilmente 5 GB di traffico dati. Con tariffazione a consumo, per chi supera tale soglia, si spendono 0,60 euro per ogni MB su rete 3 Italia (più uno scatto “di apertura sessione” di 15 centesimi), e 2 euro a MB se si naviga in zone non coperte da tale rete, sfruttando il network di un altro operatore in modalità roaming GPRS (cui va sempre aggiunto uno scatto di apertura sessione pari a 0,15 euro).

Va da sé che chi supera i 5 GB mensili garantiti dal piano rischia di sostenere spese piuttosto elevate: per un GB in più, ad esempio, chi riesce a navigare sulla rete di 3 può infatti spendere 600 euro, mentre chi fa roaming sulla rete di un altra compagnia telefonica può arrivare a spendere anche 2mila euro. Casi come questi, a quanto sembra, non sono pochi: “Hanno ricevuto conti salatissimi – spiegano dall’Antitrust – fino a quasi diecimila euro, senza che questi costi così ingenti fossero preventivabili in base alle condizioni d’offerta”.

Il provvedimento , spiega l’Authority, è stato adottato “nell’ambito dell’istruttoria avviata per verificare se l’operatore telefonico abbia messo in atto pratiche commerciali scorrette relativamente ai piani tariffari per la navigazione”. In particolare, si accerterà il comportamento di 3 Italia in merito a tre aspetti:
1) se siano state date ai consumatori adeguate informazioni in merito alla tariffazione per il traffico che supera la soglia di 5 GB/mese, i cui costi possono comportare una spesa considerevole, “che aumenta ulteriormente quando la connessione avviene attraverso il roaming GPRS”;
2) se sia stata garantita all’utente la possibilità di tenere sotto controllo i propri consumi e di essere consapevole del superamento della soglia fissata contrattualmente;
3) se l’utente possa monitorare anche il traffico dati extrasoglia, poiché “secondo le prime informazioni acquisite – osserva l’Antitrust – il software offerto ai consumatori non garantisce che i bytes visualizzati durante la navigazione su Internet corrispondano ai bytes riportati ai fini della fatturazione”;
4) se l’utente sia stato informato adeguatamente sulle zone non coperte dalla rete di H3G.

Fino a quando questi accertamenti non saranno compiuti, 3 non potrà procedere al recupero coattivo presso gli utenti “delle somme relative al traffico dati effettuato oltre la soglia di 5 GB/mese e delle somme relative a traffico dati effettuato in roaming GPRS”. La sospensione – precisa l’Autorità – “riguarda i consumi fatturati nel periodo 21 settembre 2007 – 31 maggio 2008 (per i mesi successivi l’azienda ha adottato correttivi che dovrebbero evitare il ripetersi del fenomeno), purché contestati dagli utenti attraverso reclami presentati alla stessa azienda o a pubbliche autorità”.

In risposta al provvedimento dell’Antitrust, ecco la posizione dell’operatore: “3 Italia comunica, in attesa di un provvedimento definitivo, di aver già dato attuazione alla sospensione della riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico Internet contestato dai propri utenti nel periodo indicato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e di averlo già comunicato all’Autorità stessa. Si tratta, peraltro, di poche centinaia di casi”.

L’operatore ritiene di essersi comportato con correttezza nei confronti dei consumatori, “anche per quello che riguarda la strutturazione dell’offerta, che con la sua soglia di 5GB/mese (pari a 5 volte il consumo medio registrato tra i clienti di 3, ovvero oltre 1.200 file mp3, oppure 5 milioni di messaggi chat o 350mila e-mail, oppure 50 mila pagine web) è tra le più competitive oggi presenti su un mercato in espansione come quello della banda larga mobile”.

3 informa inoltre di aver avviato “campagne di educazione” per favorire maggiormente la consapevolezza del cliente sui costi derivanti dalla navigazione extra soglia e in roaming GPRS, “costi che peraltro – sottolinea l’operatore in conclusione – dal 5 maggio scorso sono stati ridotti rispettivamente a 20 eurocent a Megabyte e 60 eurocent a Megabyte”.

Dario Bonacina

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
21 lug 2008
Link copiato negli appunti