Asus Italia ci ha fornito in prova l’Eee PC 1000, tra i primi netbook del produttore taiwanese a vantare un display da 10 pollici e la connettività 802.11n. Si tratta della più recente evoluzione dell’Eee PC originario, il modello 701, che Punto Informatico recensì all’inizio dell’anno.
L’Eee PC 1000 è fratello del 1000H , dal quale si differenzia per due soli aspetti: l’utilizzo di un disco a stato solido da 40 GB (al posto di un hard disk magnetico da 80 GB), e il fatto di essere disponibile nella sola versione Linux, là dove il 1000H esiste anche con Windows XP Home (anzi, per il momento questo è l’unico sistema operativo pre-installato sui modelli in commercio).
Ad essere pignoli, i due fratellini sono lievemente diversi anche nel peso e nell’autonomia dichiarata : il primo è pari a 1,36 Kg per il 1000 ed a 1,45 Kg per il 1000H; la seconda è di 4,2-8 ore per il 1000 e di 4,2-7 ore per il 1000H. A determinare queste piccole differenze è il dispositivo di archiviazione utilizzato: l’hard disk del 1000H, infatti, consuma e pesa più di un SSD.
Tutto il resto è identico, dai componenti hardware interni allo chassis. In linea di massima, dunque, tutte le considerazioni che si faranno in questa recensione saranno valide anche per il modello 1000H.
I due Eee PC da 10 pollici dovrebbero avere un prezzo simile, compreso fra i 449 e 499 euro . Il pacco che conteneva l’Eee PC 1000 qui recensito è stato assicurato da Asus Italia per il valore di 500 euro: ciò fa supporre che questo sarà anche il suo prezzo al pubblico.
Come si è annunciato all’inizio della settimana, l’Eee PC 1000H raggiungerà i canali di vendita italiani all’inizio di settembre insieme ai modelli 900A, 901 e 904HD. L’Eee PC 1000 dovrebbe invece debuttare sul mercato nostrano circa un mese più tardi.
Nei giorni scorsi Asus ha annunciato anche un terzo membro della serie 1000, il 1000HD , che a quanto pare è identico al 1000H ad eccezione del processore – il 1000HD utilizza lo stesso Celeron M ULV 353 già visto nel 701 e nel 900 – e della connettività Bluetooth, qui assente. Da notare come Asus, per il 1000HD, dichiari un’autonomia di 3,2-5 ore, dunque significativamente inferiore a quella del 1000 (v. specifiche tecniche sotto): ciò si spiega con il fatto che il Celeron M ha un thermal design power (TDP) di 5 watt contro i 2,5 watt dell’Atom.
Specifiche tecniche dell’Eee PC 1000
– Processore: Intel Atom N270 a 1,6 GHz
– Chipset: Intel Mobile 954GSE con southbridge ICH7M
– Chipset grafico: Intel GMA950
– Memoria: 1 GB DDR2
– Disco: 40 GB a stato solido
– Schermo: 10,2 pollici WSVGA (1024 x 600)
– Webcam: sensore da 1,3 megapixel
– Porte di espansione: 3 x USB 2.0, 1 x VGA (D-Sub, 15 pin), 1 x jack cuffie, 1 x ingresso microfono, 1 x RJ45
– Lettore memory card: MMC/SD(HC)
– Connettività: WiFi 802.11b/g/n, Ethernet LAN 10/100 Mbps, Bluetooth 2.0 + EDR
– Speaker: stereo
– Touchpad: a due tasti, con multitouch
– Batteria: Li-Ion a 6 celle, 6600 mAh
– Sistema operativo: Xandros Linux
– Dimensioni: 266 x 191 x 28-38 mm
– Peso: 1336 grammi (con batteria) Per via del suo schermo da 10,2 pollici, le dimensioni dell’Eee PC 1000 sono moderatamente più grandi rispetto a quelle dei modelli 7xx e 9xx: ciò è vero soprattutto per quanto riguarda la larghezza, dove il 1000 aggiunge circa 4 centimetri (la lunghezza di una scheda SD) alle versioni con display da 7 o 8,9 pollici. Ci si può fare un’idea della diversa taglia guardando l’immagine sotto, prelevata dal sito blogeee.net , che mostra un Eee PC 901 (con display da 8,9 pollici) sovrapposto ad un 1000.
Le dimensioni incidono inevitabilmente anche sul peso , che passa da 920-950 grammi del 701/900 a 1,36 Kg del 1000. Nonostante questo, la portabilità dei nuovi Eee PC da 10 pollici rimane sufficientemente buona, tale da consentirne agevolmente il trasporto all’interno di una ventiquattrore, un piccolo zaino o – alla mal parata – sotto il braccio. È pur vero, tuttavia, che il formato dell’Eee PC 1000 non è molto inferiore a quello di un classico subnotebook da 12 pollici: rispetto a questi ultimi, però, il mini notebook di Asus ha dalla sua parte il prezzo più concorrenziale. Per i produttori di netbook salire ancora di diagonale avrebbe davvero poco senso: questo perché, storicamente, i subnotebook da 12-13 pollici si rivolgono ad una piccola nicchia di utenti business, senza contare che il prezzo dei modelli da 14 pollici – appena più grandi – è ormai stracciato.
Come tutti i più recenti modelli di Eee PC, il 1000 adotta un design con linee più tondeggianti e bordi smussati, e la plastica della cover e del poggiapolsi ha una finitura lucida. Nel complesso, queste novità contribuiscono a fare dell’Eee PC uno dei netbook più eleganti e piacevoli visti fino ad oggi. L’unico appunto riguarda forse la superficie lucida, che seppure gradevole all’occhio raccoglie, impietosa, graffi e ditate.
La cornice attorno al display rimane piuttosto ampia: nella parte inferiore ospita due microfoni, mentre in quella superiore la videocamera da 1,3 megapixel contornata da una cornicetta a specchio. La robusta cerniera dello schermo termina, alle due estremità, con due cerchietti metallici dai bordi zigrinati: un altro piccolo tocco di stile.
Nella parte anteriore del netbook si intravedono i due tasti del touchpad e gli ormai familiari quattro led di stato : il primo è l’indicatore di accensione/sospensione, che si illumina quando il computer è acceso e lampeggia quando è in stand-by (sopensione in RAM); il secondo è la spia di carica, che si accende quando la batteria è sotto carica e lampeggia quando l’autonomia della batteria scende sotto il 10%; il terzo segnala l’attività dei due dischi a stato solido; il quarto si accende quando si attiva la connettività WiFi e/o Bluetooth. Seppure molto piccole, le quattro spie rimangono sufficientemente visibili anche a schermo chiuso.
Sul lato destro del portatilino vi sono il lettore di memory card in formato MMC e SD(HC), due porte USB, una porta VGA per il collegamento di monitor esterni, e un connettore di alimentazione. Nei primi modelli di Eee PC quest’ultimo si trovava sul lato posteriore del netbook: il suo dislocamento laterale può risultare più comdo, specie perché permette di inserire lo spinotto dell’alimentatore (con forma a “L”) senza girare il portatile o tentare innesti “alla cieca”.
Alle porte USB è possibile collegare chiavette, hard disk esterni e mouse: tali periferiche vengono riconosciute e configurate automaticamente. Alla porta VGA, capace di fornire un segnale video con risoluzione massima di 1600 x 1280 pixel, è invece possibile collegare monitor esterni o proiettori.
Sul lato sinistro si trovano una terza porta USB, l’ingresso microfono, il jack cuffie (line out), la porta Ethernet RJ45 e, quasi sotto alla cerniera dello schermo, il foro di aggancio per un lucchetto in standard Kensington. Al centro si nota invece la piccola griglia di ventilazione, da cui viene espulsa l’aria calda sospinta dalla ventola interna. La ventola è più silenziosa di quella impiegata sui modelli 701 e 900, ed anche nel totale silenzio è appena percepibile. Va però detto che, nelle nostre prove, la ventola si è accesa molto di frequente, questo anche impostando il massimo risparmio energetico. La nota positiva è che l’aria che esce dalla griglia è assai minore rispetto a quella del modello 701, e decisamente meno calda. Anche la parte inferiore del notebook scalda meno rispetto ai modelli precedenti, ma con l’alimentatore collegato potrebbe ancora risultare fastidioso tenerlo sulle ginocchia, specie in estate.
La parte posteriore dell’Eee PC 1000 è dominata dalla batteria, che nel modello da noi provato è la versione a 6 celle da 6600 mAh: questa dovrebbe essere la capacità standard, ma ad alcuni laboratori sono pervenuti modelli da 5800 mAh. La batteria a 6 celle mantiene quanto promette, fornendo autonomie di tutto rispetto: con un utilizzo assiduo, e WiFi attivato, si superano agevolmente le 5 ore.
Nella parte inferiore del netbook trovano posto quattro gommini di appoggio, due meccanismi di blocco della batteria, due altoparlanti (celati da una griglia) e un ampio sportello assicurato allo chassis da due viti. Quest’ultimo, una volta aperto, permette di accedere ai dischi flash e alla RAM.
L’Eee PC 1000 utilizza due dischi a stato solido , entrambi basati su memorie NAND flash, che rispetto ad un tipico hard disk da 2,5 pollici consumano meno energia, forniscono tempi di avvio più rapidi e una maggiore resistenza a urti e vibrazioni. Il primo disco ha una capacità di 8 GB, ed è saldato sulla scheda madre; il secondo ha una capacità di 32 GB, e si trova invece inserito in uno slot mini PCI Express.
Il modo più semplice per espandere lo spazio di storage del netbook è quello di collegarvi un hard disk USB o una memory card in standard MMC o SD: il sistema operativo è in grado di riconoscere automaticamente tali dispositivi in pochi secondi.
I due piccoli speaker incassati nello chassis fanno il loro dovere, rendendo un suono sufficientemente pulito e tridimensionale e raggiungendo un volume adeguato: naturalmente non si può pretendere di ascoltare l’audio di un film o di una chat vocale in un ambiente rumoroso.
La sezione audio dell’Eee PC è gestita dall’Intel 82801GBM ICH7-M High Definition Audio Controller, che sebbene fornisca funzionalità base, risulta più che adeguato per l’ascolto in cuffia di DVD o musica compressa.
Tra la base della cerniera e l’inizio della tastiera si trova una lunga banda di plastica argentata che si compone, sulla sinistra, di quattro tasti scorciatoia , e sulla destra dal tasto di accensione del sistema. I primi due tasti scorciatoia permettono di cambiare al volo il profilo energetico del processore (di cui si parlerà in seguito) e la risoluzione dello schermo: 800 x 600 pixel, 1024 x 600 (default), 1024 x 768 (con effetto zoom-in), e 1024 x 768 (con adattamento automatico dell’immagine alle dimensioni dello schermo). Gli altri due tasti sono invece personalizzabili dall’utente.
Il tasto di accensione è probabilmente la cosa meno azzeccata dei nuovi Eee PC: quasi completamente incassato nello chassis, è molto sottile e risulta davvero molto scomodo da premere, soprattutto se si hanno dita non proprio snelle: purtroppo questo tasto lo si usa abbastanza spesso in un dispositivo di questo tipo, perché serve per “risvegliare” il netbook dalla sospensione. A nostro avviso era senza dubbio più funzionale il pulsante di accensione del 701, più grande e incassato nella cerniera dello schermo.
Come nei modelli precedenti, quando si preme il pulsante di accensione a sistema attivo compare a video un menù di selezione che consente di scegliere fra spegnere il sistema, riavviarlo, metterlo in stand-by, lanciare il task manager o, se la si è “sbloccata”, passare alla modalità Full Desktop (per attivare la quale è possibile seguire la stessa procedura del 701). La tastiera dell’Eee PC 1000 è decisamente più grande rispetto a quella dei vecchi modelli 701 e 900, e provvista di tasti più generosi che consentono di scrivere con maggior rapidità. Asus afferma che la tastiera dei modelli 1000 e 1000H è solo del 5% più piccola rispetto a quella di un notebook tradizionale. Purtroppo questo accrescimento ha portato come effetto collaterale una scarsa rigidità della tastiera, che sotto le dita si flette con fin troppa facilità. Anche per via di questa “cedevolezza”, la tastiera del modello di Eee PC da noi testato si è rivelata piuttosto rumorosa, e di certo non molto adatta a lavorare in biblioteca o, la notte, accanto a una persona dal sonno leggero.
Delude un poco anche il tasto Invio , che nonostante le generose proporzioni dell’Eee PC 1000 rimane in formato ridotto, così come anche i tasti Shift e CTRL di destra, che sono stati sacrificati per far spazio ai tasti di direzione (utilizzabili anche come PgUp e PgDown).
L’Eee PC 1000 eredita dai predecessori le comode scorciatoie presenti sui tasti funzione (F1, F2, F3 ecc.), attivabili con il tasto Fn : queste permettono di porre in stand-by il sistema, accendere e spegnere le funzionalità wireless (WiFi e Bluetooth), regolare il volume dell’audio e la luminosità dello schermo, ed altro ancora.
Il touchpad appare più preciso di quello del modello 701, e maggiormente sensibile ai “clic” eseguiti con la punta del dito. Come gli Eee PC dal 900 in poi, anche il touchpad del 1000 implementa la tecnologia multitouch FingerGlide , che consente di utilizzare due dita per scorrere le pagine, ridimensionare una finestra o zoomare un’immagine o un foglio di calcolo.
A deludere, ancora una volta, sono però i due tasti che contornano il touchpad: sebbene, a differenza di quelli del 701, siano ora due pulsanti indipendenti, rimangono duri e dalla corsa troppo breve. Il risultato è che li si utilizzerà di rado, preferendogli il touchpad (almeno per il tasto sinistro) o un mouse.
L’Eee PC 1000 è dotato di un display widescreen con diagonale di 10,2 pollici e risoluzione di 1024 x 600 pixel. La superficie dello schermo è opaca e la retroilluminazione è fornita da lampade a LED, che rispetto alle tradizionali lampade alogene hanno consumi più contenuti.
La qualità del pannello LCD è più che discreta per questa categoria di dispositivi, e capace di fornire un ampio angolo di visione (sia verticale che orizzontale), colori vivaci e dalle tinte naturali, neri sufficientemente profondi e illuminazione uniforme.
La risoluzione resta quella utilizzata dalla serie 900, e pertanto lo spazio di lavoro non cambia: in compenso è migliorata la leggibilità, un aspetto particolarmente importante per la navigazione Web e la scrittura di testi.
Il chipset grafico è il GMA 950, seconda generazione dei Graphics Media Accelerator di Intel. Come il predecessore, questo componente ha performance 3D modestissime, e manca completamente del supporto in hardware ai calcoli geometrici (incluso il transform and lighting delle preistoriche DirectX 7) ed ai vertex shader avanzati introdotti dalle DirectX 8. La priorità di Asus, del resto, è quella di contenere i costi e minimizzare i consumi energetici: l’adozione di processori video più complessi verrebbe vanificata dalle limitazioni hardware di questa categoria di dispositivi, e penalizzerebbe inutilmente l’autonomia di questi sistemi. Tutto ciò non preclude in ogni caso la possibilità di giocare ai giochi 3D più semplici, come ad esempio PlanetPenguin Racer (incluso nella distribuzione Linux degli Eee PC).
Sulla sommità dello schermo è presente una webcam da 1,3 megapixel capace di registrare video e scattare foto alla risoluzione massima di 1280 x 960 pixel. La cam può essere utilizzata in congiunzione con Skype, una delle applicazioni preinstallate nel sistema: il celebre client di VoIP è in grado di rilevare il dispositivo e di utilizzarlo fin da subito, senza alcuna configurazione. Il processore dell’Eee PC 1000 – come quello dei modelli 900A, 901, e 1000H – è costituito da un Intel Atom N270 a 1,6 GHz, della famiglia Diamondville , con front-side bus a 533 MHz, cache L2 di 512 KB e, come si è già citato in precedenza, TDP di 2,5 watt. Questo chip supporta le istruzioni estese MMX, SSE, SSE2, SSE3; il sistema di protezione della memoria XD bit (implementazione dell’NX bit); la tecnologia di risparmio energetico Enhanced SpeedStep; e la tecnica Hyper-Threading, che permette alla CPU di eseguire fino a due thread contemporaneamente.
Con Hyper-Threading , il singolo core fisico dell’Atom N270 viene suddiviso in due core logici, gestiti dal sistema operativo alla stessa stregua di due processori distinti. Questo in teoria: nella pratica, il kernel Linux utilizzato dagli Eee PC non supporta il multiprocessing, e dunque non è in grado di gestire il secondo core logico.
Dell’Atom N270 rimane da dire che non supporta le istruzioni x86-64 e non include la tecnologia VT di Intel per la virtualizzazione: due caratteristiche che, viste le limitate risorse hardware degli Eee PC, risulterebbero in ogni caso superflue.
Come i più recenti modelli di Eee PC, anche il 1000H impiega la tecnologia Super Hybrid Engine di Asus per regolare dinamicamente il voltaggio e la frequenza di clock del processore. Questa funzione, accessibile dalla system tray del desktop, può essere impostata su quattro modalità:
– auto : quando alimentato attraverso la rete elettrica, la CPU lavora a 1600 MHz e riduce automaticamente il clock a 800 MHz quando è in stato inoperativo ( idle ); quando la fonte di alimentazione è la batteria, le frequenze passano a 1200/600 MHz (sotto carico/idle);
– power saving : la CPU gira a 1200/600 MHz sia con rete elettrica che con batteria;
– high performance : clock fisso su 1600/800 MHz con entrambe le fonti di alimentazione;
– super performance : overclocca il processore a 1800/900 MHz, anche in modalità batteria.
Va detto che, nell’utilizzo normale, la differenza di performance tra i vari profili energetici è impercettibile, questo anche lanciando un gioco con grafica 3D come il già citato PlanetPenguin Racer.
Senza Hyper-Threading, l’Atom N270 fornisce performance solo lievemente superiori a quelle del Celeron M 353, ma grazie alla sua maggiore efficienza energetica contribuisce ad incrementare l’autonomia del sistema.
Per quanto riguarda il software , si rimanda alla recensione dell’Eee PC 701 pubblicata alcuni mesi fa. Da allora, infatti, la distribuzione Xandros Linux ha subito solo lievi modifiche, e le applicazioni chiave sono all’incirca le stesse: la novità più vistosa, da questo punto di vista, è data dalla sostituzione di OpenOffice 2.x con StarOffice 8 di Sun. Come noto, StarOffice si basa sullo stesso codice di OpenOffice, aggiungendo a quest’ultimo alcune funzionalità proprietarie. Francamente non si comprende perché Asus abbia scelto di rimpiazzare OpenOffice con il fratello a pagamento, soprattutto considerando l’impiego tipico dei netbook.
Alessandro Del Rosso