È comparso per sbaglio sugli scaffali di uno store francese: si tratta di Death Magnetic , l’ultima opera dei Metallica, il cui lancio è previsto per il 12 settembre. Ci si aspettavano esternazioni furenti, ci si aspettavano strilli di indignazione, ci si aspettava il ricorso al tribunale. Invece no: “Siamo nel 2008, oggi funziona così, e va bene così – l’agape trasuda dall’iroso batterista della band, Lars Ulrich – Siamo felici”.
Sono dichiarazioni inattese, sgorgate dalle fauci di uno dei più aggressivi oppositori del file sharing, sono dichiarazioni di un membro della band responsabile della colossale crociata contro Napster e i suoi utenti . Una band che fino a pochi mesi fa tentava di azzittire i semplici recensori, responsabili di pubblicizzare un’opera ancora in fieri. Interpretavano il ruolo dei cattivi su e giù dal palco. Ora ammorbidiscono i toni, invitano i fan a distribuire le loro opere, ostentano serafici il loro sguazzare nei tempi che corrono e nei modelli di business più arditi .
Death Magnetic è stato venduto per sbaglio in anticipo sul rilascio e sulle monumentali campagne di lancio? Si sta diffondendo a macchia d’olio sulle reti del file sharing? “Se la nostra musica si diffonde per il mondo oggi o domani, ben venga – ha dichiarato con disinvoltura Ulrich – Sono tutti felici”. Il batterista, ospite di una trasmissione radiofonica, non accenna minimamente al radicale cambio di fronte della band e del management: le posizioni anacronistiche sulle quali la band era arroccata fino a pochi mesi fa non sono che un ricordo sbiadito.
I Metallica avevano creduto fermamente nel dogma secondo cui il file sharing equivale a denaro in fumo per gli artisti: una fede incrollabile, che aveva fatto della band un paladino dell’antipirateria, martire schernita da fan miscredenti. Dopo anni di evangelizzazione e di repressione, i Metallica avevano avuto le prime esitazioni: avevano reso disponibile online show scaricabili a pagamento , avevano dichiarato di osservare da vicino le strategie di Radiohead e Trent Reznor e non avevano escluso di introiettarne i fondamentali.
Poi, il ravvedimento con il rilascio in streaming di sei brani tratti dal nuovo album. Si tratta di una conversione definitiva, completa: non preoccupano più interpretazioni e remix , ma si incoraggiano gli appassionati ad appropriarsi delle opera delle band , a diffonderle online.
Per questo motivo i Metallica si sono complimentati con i propri fan a mezzo YouTube, hanno condiviso una playlist nella quale la band tributa onori e gloria ai netizen che si sono impegnati in cover e reinterpretazioni. “Siamo davvero, davvero orgogliosi di quello che fate là fuori – si spertica in elogi Ulrich – è così bello, è una fonte di ispirazione e ci fa sentire vivi e speciali”.
Le critiche di coloro che insinuano il dubbio che l’improvviso ravvedimento sia una manifestazione dello spirito calcolatore della band, non intaccheranno l’aura di serenità che avvolge i Metallica. C’è chi profetizza che i tempi siano maturi per una conversione di massa: i Metallica potrebbero fare proseliti.
Gaia Bottà