Era stato accusato di aver compiuto una folle corsa in autostrada, ma l’unica prova a disposizione della polizia, un video su YouTube, non è sufficiente a determinare che alla guida ci fosse davvero lui . Scott James, 21enne inglese di Holywood, in Irlanda del Nord, se l’è per questo cavata con un verdetto di non colpevolezza.
In maniera non dissimile ad altri casi analoghi , le presunte prodezze di James erano state riprese dall’interno del veicolo, una Escort RS rossa immortalata dalla videocamera di un cellulare mentre correva a 230 chilometri orari .
Il video, apparso su YouTube, mostrava chiaramente il contachilometri raggiungere quella velocità su una strada cittadina, ma le autorità locali non hanno giudicato sufficiente la clip per convalidare l’accusa contro James.
L’auto del video, tra l’altro, è stata poi ritrovata dalla polizia, abbandonata in un luogo non distante dall’abitazione del ragazzo. E lui, il presunto “speeder”, si è sempre dichiarato innocente durante il corso del dibattimento.
Il caso è solo l’ultimo di una serie in cui YouTube viene tirato in ballo, in una maniera che complica piuttosto che facilitare il compito delle forze dell’ordine . Nel marzo del 2007 un motociclista inglese riuscì a scampare a una contravvenzione per eccesso di velocità nonostante avesse ripreso, nella clip immessa in rete, persino l’indirizzo di casa propria.
Alfonso Maruccia