Centinaia di migliaia di persone hanno firmato per la sua abolizione, in moltissimi da anni sbattono la testa contro la burocrazia del Canone RAI della quale nessuna istituzione si assume la responsabilità, la stessa RAI si avvantaggia di una situazione di totale caos normativo e di quello che più volte è stato definito scaricabarile istituzionale . Tutto questo secondo ADUC, l’Associazione che ha per prima promosso una grande indagine sulle verità nascoste del Canone, non può che condurre ad una soluzione: disdire il Canone.
Ed è quindi partita nelle scorse ore la campagna ADUC Disdici il canone Tv , con il sottotitolo “per ristabilire la legalità”. A detta dell’Associazione degli utenti e dei consumatori le istituzioni non rispettano la legge, e le accuse vanno dal mancato insediamento della commissione parlamentare di vigilanza RAI fino alla mancata pubblicazione delle consulenze esterne e dei compensi RAI fino, ancora, a comportamenti considerati vessatori nei confronti di cittadini che abbiano disdettato il canone, passando poi per le celebri lettere di richiesta del pagamento del canone (“richieste intimidatorie”, specifica ADUC) fino al comportamento lesivo dei diritti di incaricati RAI nelle case degli utenti.
Su tutto questo, insiste ADUC, si innesta il fatto che da due anni il ministero delle Comunicazioni, oggi Sviluppo Economico, non risponde alle interrogazioni parlamentari sulla questione, l’Agenzia delle Entrate non sa definire su quali apparecchi vada pagato il canone e la RAI, che richiede il pagamento del Canone anche per apparecchi non televisivi. A rendere il tutto ancora più paradossale, segnala ADUC, la “mancata attuazione della legge che prevede l’esenzione dal canone per i cittadini ultrasettantacinquenni con reddito minimo”.
Da qui, evidentemente, segnala ADUC, la necessità di una reazione dei cittadini. “Fino a quando non sarà ristabilita la legalità – scrive l’Associazione nel manifesto della campagna – lanciamo l’iniziativa Disdici il canone Rai “.
“Non chiediamo ai cittadini di smettere di pagare con scioperi o altro, in quanto sarebbero sanzionati – specifica ADUC – Li informiamo su come disdire il canone legalmente, attraverso la richiesta di suggellamento della propria tv (un impegno a non guardare i programmi televisivi)”.
La procedura richiede alcuni passaggi a partire dalla compilazione di un modulo messo a disposizione da ADUC. Che specifica anche come, se la richiesta di disdetta viene inviata entro fine anno, allora “dal 1 gennaio 2009 il canone non sarà più dovuto”.
“Nonostante sia praticamente impossibile per le autorità verificare se qualcuno utilizza o meno il televisore suggellato – conclude ADUC – invitiamo chi lo farà a rispettare la legge, così come dovrebbero fare le istituzioni”.