Twine, il web semantico ha un tool

Twine, il web semantico ha un tool

Apre al pubblico un nuovo motore di ricerca e condivisione delle informazioni sul web, potenziato da una tecnologia di elaborazione semantica e pensato per elevare gli standard del websurfing tradizionale
Apre al pubblico un nuovo motore di ricerca e condivisione delle informazioni sul web, potenziato da una tecnologia di elaborazione semantica e pensato per elevare gli standard del websurfing tradizionale

Quanto a lungo le tecnologie di analisi semantica delle informazioni disponibili su Internet rimarranno solo una promessa o poco più? Twine , meta-motore sviluppato dalla californiana Radar Networks , prova a rispondere dando in pasto agli utenti un sistema per raccogliere, gestire e condividere i siti web pertinenti alle proprie aree di interesse.

Alla base del funzionamento di Twine ci sono i bookmark dell’utente, i siti preferiti salvati nel browser o aggiunti al database personale dell’ appliance dopo l’installazione del bookmarklet corrispondente. In maniera del tutto trasparente all’utente l’IA di Twine si occupa poi di analizzare e sintetizzare i concetti chiave , persone, luoghi, argomenti e organizzazioni per connetterli infine nella maniera più opportuna, per l’utente che ha creato il “twine” così come per chiunque decida di iscrivervisi.

L’anima poliedrica di Twine, infatti, prevede che l’engine funzioni prima da tool di elaborazione olistica delle informazioni e poi, anzi soprattutto, da servizio di social networking su cui è – o dovrebbe essere – facile e conveniente trovare informazioni di proprio interesse connettendosi alle “cordicelle” approntate da altri.

Volendo fare un raffronto tra il nuovo engine semantico e un portale di social bookmarking “tradizionale”, l’interfaccia di Twine ricorda vagamente quella di Delicious.com ma vi aggiunge di suo un sistema di raccomandazione con cui connettersi più facilmente ai twine e alle informazioni correlate.

Ogni singolo twine organizza le informazioni disponibili secondo i concetti chiave di cui sopra, rappresentando la rilevanza degli elementi contenuti (“persone”, “luoghi” e via di questo passo) con lo schema di “tag cloud” ben noto a chi è solito frequentare blog, network sociali e i siti di informazione maggiormente aperti alle evoluzioni strutturali del web.

“Il web semantico è una tecnologia utile”, taglia corto il CEO di Radar Networks Nova Spivack, secondo la cui opinione la migliore qualità di Twine è quella di nascondere l’evoluzione delle capacità di ricerca delle informazioni online al di sotto della soglia di percezione dell’utente . In tal senso, che Twine sia un tool di web semantico “è solo un dettaglio da geek”.

La chiave di volta del progetto, e su questo è d’accordo anche Jim Hendler, professore di informatica del Rensselaer Polytechnic Institute e membro della advisory board di Twine, sarà la capacità che il portale avrà di attrarre gli utenti di social networking e se essi saranno in grado di trarre vantaggio dalla tecnologia sottostante sottoscrivendo i twine pubblici, lasciandosi coinvolgere dallo sharing o piuttosto, al contrario, limitandosi a salvare bookmark come in un delicious a caso.

Fermo restando che il web semantico, come dimostra l’acquisizione dell’engine wikipediano Powerset da parte di Microsoft, continua a rappresentare un interesse di primaria importanza per le società dell’IT, allo stato attuale la top 100 di Twine mostra una certa vitalità della nuova community presentando una scelta eterogenea (e volendo anche un po’ eclettica) tra crisi finanziaria , elezioni presidenziali USA , coscienza e consapevolezza , il belpaese e, non poteva certo mancare, il web semantico o web 3.0 che dir si voglia.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
22 ott 2008
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