Berlino – Arriva dalla capitale tedesca quello che appare come il primo accenno di un importante esponente di un governo europeo alla piattaforma Palladium di Microsoft, un sistema pensato per fornire maggiore sicurezza al computing che però molto preoccupa i sostenitori delle libertà digitali.
Rispondendo ad una interrogazione parlamentare, il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Gerd Andres, ha affermato che una diffusa adozione del sistema Palladium solleva “il pericolo che gli applicativi software per i nuovi PC ad alta sicurezza richiedano una licenza Microsoft, con la conseguenza di un innalzamento dei costi”.
Secondo Gerd Andres, lo scenario che potrebbe aprirsi potrebbe impattare in modo molto negativo sul Software Libero, soluzione alternativa alle piattaforme proprietarie che in parte è già stata adottata dal Governo e dal Bundestag, il parlamento tedesco.
Andres nella sua risposta ha anche spiegato che al momento non si può tracciare un quadro definitivo e ha sottolineato che c’è una Commissione speciale che sta valutando Palladium e le tecnologie TCPA in generale fin dallo scorso primo agosto, e sui risultati di questo lavoro il Governo potrebbe prendere delle decisioni.
Il sottosegretario ha anche aggiunto che, stante le attuali inchieste in sede europea che coinvolgono Microsoft, c’è sicuramente da attendersi una grande attenzione delle autorità comunitarie rispetto all’annunciata nuova piattaforma voluta dall’azienda e sostenuta, come noto, da molti dei grandi nomi dell’alta tecnologia.
Una breve risposta di Microsoft è giunta nelle scorse ore. “Il progetto – ha spiegato Amy Carroll, manager della Windows Custom Platform Technology, gettando acqua sul fuoco – non è di far sì che Microsoft decida cosa può o cosa non può girare su un PC. Uno degli obiettivi istituzionali di Palladium è di consentire al proprietario della macchina di mantenere il proprio controllo su quello che il computer fa e quello che non vuole che faccia”.