I giochi di ruolo online hanno ucciso D&D?

I giochi di ruolo online hanno ucciso D&D?

Un lettore, appassionato di vecchi giochi di ruolo in stile Dungeons & Dragons, racconta la sua brutta esperienza con i moderni GDR online
Un lettore, appassionato di vecchi giochi di ruolo in stile Dungeons & Dragons, racconta la sua brutta esperienza con i moderni GDR online

Bei tempi, ricordo quando si giocava a casa di amici, negli scantinati o nelle soffitte, discutendo con i giocatori su chi dovesse aprire la porta nel dungeon, i turni di guardia e la posizione dei giocatori attraverso impenetrabili cunicoli pieni di pericoli ma anche di punti esperienza.

Per chi non lo sapesse, il gioco di ruolo prima di nascere sul monitor è nato dalla fervida mente di Gary Gygax e prima che sulle tastiere, ai nostri tempi si giocava con schede, personaggi e matite.

Per comprendere se davvero oggi internet abbia dato la possibilità ai giocatori di ruolo di mettere via dadi, carta e penna (e ovviamente il loro ultimo gioco fantasy online) e di giocare on-line come ai bei vecchi tempi, ho fatto una capatina tra i principali siti che offrono questo servizio. Non parlo di giochi con personaggi renderizzati su un server, ma dei bei vecchi giochi di ruolo come Dungeons & Dragons e il gioco di ruolo del Signore degli Anelli, che si dovrebbero giocare su chat testuali.

Dopo essermi studiato i vari regolamenti sui tags (il modo di giocare in questi portali), i risultati sono stati oltremodo deludenti.

Cominciamo innanzitutto col dire che è assai difficile trovare un master che ti introduca in una avventura, anzi, quasi mai esiste una guida nel gioco che ti possa dare l’occasione di capire in che avventura il vostro personaggio possa giocare. Ci si iscrive, si riceve una password randomizzata e si lascia il giocatore a se stesso. Circondati da ragazzini fans di Final Fantasy, è difficile trovare qualcuno che sappia qualcosa della saga di Howard o di Moorcock, lo si nota dai vari avatar.
Ci si rende conto che da subito che non si è bene accolti, anche se si sono seguite le regole scrupolosamente alla lettera. Si va dal “non puoi rolare qui, la stanza è riservata” (ma riservata a chi se è di libero accesso?) al “mi dispiace, ma lei come cittadino non può ancora giocare” (ma se ho seguito scrupolosamente le regole?!). In totale ho girato in questi cinque giorni più di venti gdr-online ed il risultato è stato sempre lo stesso: quasi mai un neofita è messo in grado di giocare, e troppo spesso viene addirittura messo alla porta.

Credo si sia perso in questi venti anni il senso del gioco di ruolo che era quello di aggregare persone nuove e di poter dare la possibilità alle stesse di sentirsi parte di un gruppo. Forse il terminale ha dato immaginabili possibilità ai migliaia di amanti di questo bellissimo tipo di passatempo di personalizzarsi e costruirsi il proprio personaggio vedendolo muoversi tra steppe desolate, combattendo con feroci orchi e troll, ma togliendo tutta la capacità di reale interazione con i giocatori che lo circondando.

La totale inadeguatezza dei gestori si nota anche dalle caratteristiche grafiche e di gestione del gioco: chat in Java dell’anteguerra con lag mortali, domini gratuiti che limitano la banda, insomma un deserto. Manca a tutt’oggi un portale dedicato a questo gioco (anche a pagamento) che dia la capacità a chiunque di confrontarsi faccia a faccia con un drago. Inoltre va detto che in alcuni di questi gdr-online non si può avere nemmeno un oggetto con sé, né alcun modo per i primi mesi di poterlo comperare in qualche modo, per cui i più pazienti  probabilmente già dopo il secondo giorno salutano e torneranno a World of Warcraft.

Appare lampante che i gestori di molti di questi siti non hanno alcun controllo né alcuna capacità di seguire scrupolosamente cosa avviene e se davvero viene data la possibilità a tutti, anche se non si conosce nessuno, di potersi fare finalmente una partita in santa pace. Le Regole su cosa dire sono tante, ma mai una pagina di FAQ che spieghi esattamente con chi parlare per poter giocare. Inoltre pochi, pochissimi sono coloro che sanno cosa sia un vecchio gioco di ruolo. Tentare inoltre di comprendere i meccanismi di gioco nell’azione è praticamente impossibile.
Ho seguito in silenzio alcune partite e devo dire che l’azione sembra la fusione di una chattata tra ragazzini quindicenni e un joyce ubriaco prima maniera. Anche seguire da personaggio non giocante sembra un delirio: apro la porta, mi sporgo, attacco, fuggo attraverso il corridoio… si sentono personaggi che parlano da attori shakespeariani, con forte trauma cranico.

Concettualmente creare dei siti dove si possa giocare come ai vecchi tempi è una grande idea, peccato che la difficoltà di gestione degli strumenti a disposizione non possa essere sostituita dalla buona volontà, anche dove ve ne fosse. Probabilmente perché nessuno dei master o dei gestori ha mai aperto un manuale di D&D. In poche parole: avventurieri non vi avvicinate a questi posti desolati e dimenticati da Dio, potreste ricevere invece che un caloroso saluto, un “lei non è abilitato a giocare qui”.

Alessio Porcacchia

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Pubblicato il
28 nov 2008
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