Stand-by, la caccia è aperta

Stand-by, la caccia è aperta

Amata dai pantofolai di ogni età, la tecnologia di risparmio energetico dei dispositivi elettronici consuma troppo per gli standard odierni. Un'azienda spagnola risolve il problema alla ciabatta
Amata dai pantofolai di ogni età, la tecnologia di risparmio energetico dei dispositivi elettronici consuma troppo per gli standard odierni. Un'azienda spagnola risolve il problema alla ciabatta

Lo stand-by, una volta simbolo di comodità e utilizzo “intelligente” degli apparecchi collegati alla rete elettrica, è finito nel mirino dei governi e delle aziende. Tenere DVR e stampanti “dormienti” 24 ore al giorno è uno spreco che in tempi di crisi non è più possibile sostenere, ragion per cui, in attesa che vengano approvate leggi alla bisogna, i più intraprendenti si industriano per creare brevetti e tecnologie in grado di bloccare alla radice gli effetti nefasti dello stand-by .

Hanno giurato eterna inimicizia allo stand-by aziende come la spagnola Good for You, Good for the Planet , che si è inventata uno switch in grado di rilevare quando gli apparecchi collegati a una ciabatta controllata dal dispositivo entrano in modalità sonnolenza, incaricandosi in tal caso di spegnere in maniera definitiva i suddetti, eliminando gli sprechi energetici .

Avere un qualsiasi aggeggio o gadget in stand-by, infatti, costa la bellezza di 7 miliardi di euro e il 10% di tutta l’energia elettrica consumata nel Vecchio Continente: (quasi) tutto semplicemente per la comodità di non scomodarsi dalle poltrone per accendere TV e lettore DVD agendo direttamente sui pulsanti ON/OFF. E ancora uno studio condotto in California parla di un 26% di energia sprecata in stand-by nello stato americano, e la IEA (International Energy Agency) stima che l’1% di tutte le emissioni di gas serra vadano ascritte a questa modalità di funzionamento .

Poco importano le percentuali: l’effetto serra lo si affronta per gradini, anche adottando misure minimali ma numerose, e in attesa che l’UE si imponga l’obiettivo di abbattere lo spreco almeno del 70% entro il 2020, la società di Madrid co-fondata da Jorge Juan García dice di avere inventato (e brevettato) la soluzione definitiva al “problema” dello stand-by: un microchip si incarica di tagliare il 100% dell’elettricità che arriva ai dispositivi collegati e, cosa che differenzia il prodotto dagli altri con lo stesso obiettivo, di ripristinare la modalità di stand-by quando si agisce su un apposito pulsante .

Se infatti GfYGftP non è l’unica società a sviluppare soluzioni anti-standby, Juan Garcìa sostiene che si tratti comunque della sola a offrire una soluzione completa, che funzioni con ogni genere di dispositivo elettrico e che sia per giunta in grado di riattivare lo stand-by laddove richiesto. Lo switch non è attualmente disponibile come prodotto commerciale propriamente detto, ma non v’è dubbio che l’interesse sia grande.

Lo sta testando ad esempio la catena spagnola di alberghi NH Hoteles SA , con l’obiettivo dichiarato di installare il sistema in tutti i 350 hotel del gruppo sparsi in 22 paesi del mondo. Si parla di 50mila stanze, e della possibilità grazie allo switch di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2012 . “Un piccolo risparmio, moltiplicato per 24 ore, 365 giorni all’anno, fa una differenza piuttosto grande” dice uno dei direttori di NH Hoteles SA Luis Ortega.

Anche la sussidiaria spagnola della società di advertising Ogilvy & Mather Worldwide sta sperimentando l’invenzione di Juan Garcìa & soci, con l’idea di integrarla a una componente software per spegnere i PC durante la notte. “La cosa funziona, non c’è dubbio” dice convinto il CEO Oscar Prats. E per chi volesse, e potesse, c’è sempre l’alternativa più valida: spegnere tutto quando nulla serve.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 3 dic 2008
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