Blu-ray è tornato incopiabile. Per ora

Blu-ray è tornato incopiabile. Per ora

Continua il duello tra SlySoft, sviluppatrice di un noto software capace di sproteggere i dischi Blu-ray, e gli studios, che hanno di recente rafforzato la protezione BD+ impedendo, almeno per il momento, la copia dei film HD più recenti
Continua il duello tra SlySoft, sviluppatrice di un noto software capace di sproteggere i dischi Blu-ray, e gli studios, che hanno di recente rafforzato la protezione BD+ impedendo, almeno per il momento, la copia dei film HD più recenti

Poco più di un anno fa SlySoft annunciò di aver messo a punto un crack capace di bypassare anche l’ultima e più solida protezione di Blu-ray, BD+ , e nel marzo di quest’anno integrò tale crack in una versione stabile del proprio ripper AnyDVD HD. Ma il gioco del gatto (le major cinematografiche) col topo (gli smanettoni) non era che all’inizio.

A partire dallo scorso mese, infatti, la lista dei titoli Blu-ray che non è possibile copiare con AnyDVD si è allungata notevolmente. La causa è da ricercare nella recente implementazione, da parte delle major cinematografiche, di una nuova revisione di BD+ che stucca le vulnerabilità della precedente e ne fortifica le difese.

Questo non è peraltro il solo aggiornamento a BD+ uscito quest’anno: già lo scorso giugno, secondo quanto riporta Ars Technica , gli studios introdussero una modifica a tale tecnologia che mise temporaneamente fuori gioco AnyDVD. Ma se all’epoca SlySoft ci mise una settimana per ripristinare l’efficacia del proprio crack, la società afferma che questa volta potrebbero volerci alcuni mesi .

Tra le caratteristiche che più distinguono BD+ da tecnologie di protezione come CSS e AACS è proprio la sua estrema flessibilità , che consente ai proprietari dei contenuti di patchare e modificare la protezione stessa. BD+ è infatti costituita da una piccola macchina virtuale al cui interno i content provider possono eseguire programmi capaci di assumere il pieno controllo del player, verificandone ad esempio l’integrità hardware e software, modificandone il firmware, redirigendo audio e video verso altre uscite o limitando il playback di un disco Blu-ray al primo dispositivo in cui è stato riprodotto.

Ma come dimostrato da SlySoft, BD+ non è inviolabile , tutt’altro: esso rappresenta di fatto la più chiara ammissione, da parte di chi sviluppa tecnologie di protezione, che nessun lucchetto può resistere a lungo sotto gli attacchi degli smanettoni, e che l’unico modo per contrastare la pirateria – e con essa, purtroppo, anche la libertà per gli utenti di eseguire copie di backup dei propri film – è quella di aggiornare frequentemente le protezioni in modo semplice, trasparente e senza rischi per la compatibilità. E questo è proprio ciò che promette BD+.

SlySfot aveva peraltro previsto che quella con le major cinematografiche sarebbe stata una battaglia lunga, fatta di molteplici botta e risposta.

“Siamo riusciti a superare quello che l’industria del copyright aveva definito una tecnologia di protezione inviolabile”, aveva commentato lo scorso marzo Peer van Heuen, ingegnere del software di SlySoft, ammettendo però che i titoli all’epoca in commercio non sfruttavano tutte le potenzialità di BD+. “Le future uscite utilizzeranno senza dubbio una protezione BD+ più raffinata, ma siamo ben preparati a questo e attendiamo gli sviluppi futuri con una certa tranquillità”.

Probabilmente, dunque, il gatto rincorrerà in eterno il topo e il topo fuggirà in eterno dal gatto. Ma come fa notare qualcuno, questo continuo rincorrersi non fa altro che elevare i costi degli studios , costi destinati a ricadere poi sui consumatori onesti, coloro che acquistano i film originali. Questa è una delle ragioni per cui, ad opinione di molti difensori del libero scambio di contenuti digitali, oltre che inutile il DRM è dannoso per i consumatori, e andrebbe eliminato senza riserve.

Le tecnologie DRM limitano le piattaforme su cui gli utenti possono usufruire dei contenuti digitali regolarmente acquistati: il famoso DeCSS , ad esempio, fu creato dal celebre hacker norvegese DVD Jon proprio con l’intento di consentire la riproduzione dei DVD anche sotto Linux.

E a proposito di Linux, un gruppo di smanettoni del forum Doom9 sta attualmente lavorando ad un crack di BD+ per il Pinguino che possa essere incorporato nei principali player software open source. Per maggiori informazioni sul progetto si veda questo recente post di Slashdot .

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Pubblicato il
17 dic 2008
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