PalmOS è morto, viva webOS!

PalmOS è morto, viva webOS!

Presso il CES di Las Vegas, Palm ha presentato il suo tanto atteso sistema operativo mobile di nuova generazione, destinato a rimpiazzare PalmOS su tutti i device a venire. Svelato anche Palm Pre, il primo smartphone basato su webOS
Presso il CES di Las Vegas, Palm ha presentato il suo tanto atteso sistema operativo mobile di nuova generazione, destinato a rimpiazzare PalmOS su tutti i device a venire. Svelato anche Palm Pre, il primo smartphone basato su webOS

Qualunque sarà l’esito di questo importante cambiamento, il 2009 verrà probabilmente ricordato come l’anno della grande svolta di Palm . Una svolta con cui la celebre azienda californiana mette definitivamente da parte il suo storico e ormai attempato sistema operativo mobile, PalmOS, per migrare verso una piattaforma completamente nuova, fondata su una versione embedded del kernel Linux e alcune delle tecnologie chiave del World Wide Web Consortium.

Il nuovo sistema operativo di Palm, battezzato webOS (prima noto con il nome in codice Nova ), è stato presentato al CES 2009 di Las Vegas insieme a Palm Pre , il primo smartphone basato sulla nuova piattaforma software. Come suggerisce il nome, webOS utilizza le stesse tecnologie standard che si trovano alla base del Web, tra le quali HTML5, JavaScript e CSS . Tutte le applicazioni che girano su webOS sono infatti scritte utilizzando codice HTML e JavaScript: una vera manna per i molti sviluppatori web che, pur avendo grande familiarità con il modello di programmazione AJAX, hanno poca o nessuna dimestichezza con linguaggi come C e C++.

Il framework di visualizzazione dei contenuti Web adottato da Palm si basa su WebKit , lo stesso componente open source alla base di Safari. WebOS può di fatto essere visto come una sorta di web browser che implementa, oltre ad un proprio kernel, un avanzato sistema di gestione della memoria.

Dal momento che l’esecuzione dei programmi utente è demandata ad un motore runtime, l’identità del kernel – in questo caso Linux – passa tutto sommato in secondo piano. Ciò non toglie che la presenza di Linux rappresenti una garanzia importante in termini di apertura e flessibilità della piattaforma, e contribuisca ad attrarre le simpatie della vasta comunità di sviluppatori e utenti open source.

Va subito detto che le preesistenti applicazioni per PalmOS non sono in alcun modo compatibili con il nuovo sistema operativo di Palm: le differenze tra i due sistemi operativi sono infatti abissali, e lo sviluppo di un emulatore software avrebbe probabilmente richiesto risorse fuori dalla portata di Palm, allungando oltretutto i tempi di sviluppo di Nova. Palm ha tuttavia promesso che l’SDK di webOS, oggi noto col nome in codice Mojo , conterrà strumenti capaci di semplificare il porting delle attuali applicazioni.

Palm conta di poter disporre fin da subito di una comunità di circa 100mila sviluppatori, e di veicolare le applicazioni per i propri smartphone attraverso un servizio, l’ App Catalog , non dissimile dall’App Store di iPhone e dall’imminente Android Market.

Mojo si trova attualmente ancora in fase di testing privato, e dovrebbe essere rilasciato gratuitamente nei prossimi mesi, probabilmente poco prima del debutto commerciale di Pre. L’ambiente di sviluppo di Palm conterrà anche un IDE basato su Eclipse , così da lasciare agli sviluppatori ampia scelta sui tool di sviluppo da utilizzare.

“La nuova piattaforma è stata progettata per consentire ad un vasto ecosistema di partner, inclusi sviluppatori e produttori di hardware, di sviluppare core solution capaci di complementare la piattaforma e la linea di prodotto”, spiega Palm. “Per gli sviluppatori webOS abbatte le tradizionali barriere che ostacolano lo sviluppo delle applicazioni mobile – si annuncia – offrendo un ambiente di sviluppo ricco e aperto già familiare a decine di milioni di web developer”.

Palm, che negli ultimi anni è scivolata sempre più vicino all’orlo della bancarotta, sa bene che potrebbe non avere una seconda chance per tentare di saltare il baratro e risolvere i suoi gravi problemi finanziari. Se il progetto Nova non dovesse funzionare, gli analisti affermano che l’azienda potrebbe non sopravvivere all’attuale recessione economica. Palm non ha fornito molti dettagli tecnici su webOS, ma durante il CES ne ha presentato le principali caratteristiche, mostrandolo al lavoro su una versione di pre-produzione di Pre. Il successore di PalmOS è un sistema operativo a finestre che porta finalmente sui device della casa di Palo Alto il multitasking e un’ interfaccia multi-touch dalla grafica moderna e accattivante.

Similmente a quella di iPhone e Android, l’interfaccia di webOS è stata progettata per essere usata con il solo ausilio delle dita (dunque niente necessità di portarsi dietro un pennino, per altro non integrato in Pre), e supporta tutte le più classiche gesture a cui ci hanno ormai abituato gli smartphone di ultima generazione.

La schermata principale di webOS mostra, in alto, un classico pannello informativo contenente orario, tipo di rete mobile, forza del segnale e livello della batteria. Nella parte bassa si trova invece una barra di icone che ricorda un po’ il Dock di Mac OS X: da qui è possibile scorrere le icone delle applicazioni aperte e portarle in primo piano.

La vera novità dell’interfaccia di webOS è però rappresentata dalla vista delle applicazioni (v. immagine a lato), richiamabile con l’unico tasto hardware presente sotto lo schermo: questa vista permette di scorrere le finestre delle applicazioni in senso orizzontale, ed eventualmente di cambiarne l’ordine all’interno della sequenza o di chiuderle (operazione che può essere fatta trascinando semplicemente le finestre fuori dallo schermo). Stando a quanto mostrato da Palm, è possibile passare da un’applicazione all’altra in modo praticamente istantaneo e senza interromperne i processi. Per farsi un’idea più precisa di questo meccanismo è possibile vedere il video a fondo articolo, che mostra la presentazione di webOS e Pre tenuta da Palm al CES.

Per far apparire l’application launcher è sufficiente far scorrere il dito sullo schermo verso il basso.

Tutte le notifiche, come la ricezione di email o SMS, vengono visualizzate nell’angolo in basso a destra, e rimangono visibili anche quando si sta utilizzando un’applicazione a pieno schermo.

L’integrazione del nuovo sistema operativo di Palm con il Web è senza dubbio di livello superiore a quanto fin qui visto nei sistemi operativi concorrenti. Le applicazioni di webOS, per loro stessa natura, possono comportarsi da programmi desktop e web application allo stesso tempo , funzionando nella maggior parte dei casi sia online che offline. Ma non è tutto. Grazie ad una funzione chiamata Sinergy , webOS è in grado di aggregare in modo trasparente all’utilizzatore informazioni locali e remote : ad esempio, la rubrica può mostrare in una sola vista anche i contatti di Facebook e di altri noti social network, mentre il PIM è in grado di mostrare i messaggi provenienti da Gmail e gli appuntamenti creati con GCalendar. L’integrazione è anche “verticale”, e permette ad esempio di vedere i vari messaggi relativi ad un contatto indifferentemente dal fatto che questi siano SMS, email o istantanei

Resta da citare la ricerca “universale” , che permette di cercare una parola chiave non soltanto tra i file e i contenuti presenti sul dispositivo, ma anche su servizi online quali Google, Google Maps e Wikipedia.

In webOS non può naturalmente mancare un browser web , e da quel che si è visto al CES, questo non sembra sfigurare nei confronti di Safari per iPhone o di altri browser mobili di ultima generazione. Come si è anticipato, il primo smartphone di Palm basato su webOS porta il nome di Pre, ed è un dispositivo con display da 3,1 pollici e tastiera QWERTY a scomparsa posizionata nel senso della lunghezza. Il display ha una risoluzione di 320 x 480 pixel (HVGA) ed è capace di visualizzare fino a 16 milioni di colori.

Il Pre non si fa praticamente mancare nulla: sono infatti presenti connettività 3G HSDPA (versione europea), WiFi 802.11b/g e Bluetooth 2.1, GPS/AGPS, fotocamera da 3 megapixel con flash a LED, 8 GB di memoria interna (di cui 7,4 GB effettivamente disponibili per l’utente), speaker esterno posteriore, porta microUSB e tre diversi tipi di sensore : uno per la luce, che permette la regolazione automatica della luminosità dello schermo; uno di prossimità, che disattiva automaticamente il touchscreen e il display quando ci si accosta il telefono all’orecchio; ed un accelerometro, per orientare automaticamente lo schermo. Il dispositivo, dalla livrea nero-lucido, misura circa 60 x 100 x 17 mm e pesa 135 grammi.

La batteria, di cui non vengono forniti dettagli, può essere facilmente sostituita dall’utente. Interessante il fatto che la ricarica possa essere effettuata sia attraverso la porta microUSB (e fin qui nulla di strano) sia attraverso una docking station a carica induttiva , chiamata Touchstone , venduta come accessorio opzionale: con tale dispositivo è possibile ricaricare il Pre in circa 4 ore senza la necessità di collegarlo al caricabatterie attraverso cavi o connettori. A quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che un caricabatterie wireless compare tra gli accessori ufficiali di uno smartphone.

Tra gli altri accessori si trovano anche una custodia da viaggio e un caricabatterie da auto.

Palm Pre e webOS sono stati progettati da un team di ingegneri tra i quali figura anche Jon Rubinstein , uno dei padri di iPod che Palm strappò ad Apple nel 2006. Rubinstein è stato anche uno dei principali protagonisti, al CES, della presentazione di Pre.

Palm Pre sarà disponibile sul mercato americano nella prima metà del 2009 , dove inizialmente verrà venduto in esclusiva dall’operatore Sprint nella sola versione nera. Successivamente (forse in autunno) arriverà in tutti gli altri paesi, inclusa l’Italia, nella versione 3G HSDPA: i prezzi, tuttavia, non sono ancora stati resi noti. Tra i partner commerciali di Palm vi sono Facebook, Google, Pandora, Yahoo e AOL, i quali hanno tutti certificato il funzionamento dei propri servizi con Pre.

Sprint fornirà ai possessori di Palm Pre servizi per il download e lo streaming di contenuti audio e video e Navigation, per usare lo smartphone come un navigatore satellitare.

Una prima recensione del prototipo di Pre mostrato al CES è stata pubblicata qui da BetaNews , mentre su Telefonino.net è possibile vedere una serie di immagini del device e una scheda delle caratteristiche tecniche.

Di seguito il video contenente una parte della presentazione di webOS e Pre tenuta da Palm al CES.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
12 gen 2009
Link copiato negli appunti