iPhone 3.0, primi rudimenti

iPhone 3.0, primi rudimenti

Ci sono molte novità, ma Apple non svela tutte le sue carte. Di certo da oggi il melafonino è un dispositivo un po' meno chiuso che in passato: ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere
Ci sono molte novità, ma Apple non svela tutte le sue carte. Di certo da oggi il melafonino è un dispositivo un po' meno chiuso che in passato: ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere

17 milioni di terminali venduti parlano da soli: con 25mila applicazioni in catalogo e oltre 800 milioni di download , il successo di iPhone e dell’universo dell’App Store è tangibile. Di certo non si è ancora ai livelli dell’intera produzione di colossi come Nokia o Samsung, ma per un’azienda che in fin dei conti è sul mercato con un solo modello da un paio di anni non è andata troppo male. Tutto sta a vedere se la nuova release di OSX Mobile sarà all’altezza delle aspettative: e per questo occorrerà probabilmente attendere il rilascio al pubblico annunciato per l’estate.

Tra le caratteristiche più attese della versione 3.0 c’erano senz’altro il tethering, vale a dire la navigazione su PC mediata dal cellulare, il copia e incolla per il testo tra le applicazioni, MMS e qualche aggiornamento alle funzionalità di navigazione geografica: promesse mantenute, parrebbe , visto che il tethering sarà supportato da iPhone (ma dal palco si precisa che occorrerà anche il supporto dell’operatore), che il copia e incolla finalmente c’è e che ora gli sviluppatori potranno accedere direttamente agli strumenti di localizzazione satellitare (o tramite triangolazione dei segnali WiFi e GSM) che consentono all’applicazione Maps integrata di funzionare.

Sarà possibile anche realizzare applicazioni per la navigazione in auto, con tanto di indicazioni fornite a voce come sui dispositivi in commercio da anni e che in molti già utilizzano: anche questa una richiesta molto sentita dal pubblico e pare anche dagli sviluppatori. Fanno infine il loro ingresso sul melafonino i tanto agognati MMS : verranno supportati solo da iPhone 3G, e resta da capire quanto e come verranno impiegati dagli utenti in luogo delle email.

Interessante poi lo sbarco di Spotlight , l’applicazione di ricerca integrata in OSX desktop, anche sul melafonino: la funzionalità di ricerca è stata implementata in parecchie applicazioni fornite di serie, ma ora dall’home page si potrà anche accedere ad una interfaccia unica disegnata sulla falsariga di quella dei Mac. Anche il client di posta è stato aggiornato (assieme al calendario, che unito ai memo vocali renderà iPhone sempre più utile a chi lo usa per lavoro), e ora è in grado di gestire più foto in allegato: ma soprattutto, tra gli strumenti a disposizione degli sviluppatori c’è anche l’interfaccia per spedire la posta elettronica senza dover uscire dall’applicazione corrente.

Nonostante le novità, infatti, OSX Mobile 3.0 non avrà alcuna forma di multitasking : Scott Forstall, colui che sovrintende allo sviluppo di iPhone, si trincera dietro motivazioni apparentemente solo pratiche. Secondo quanto osservato da Apple nei suoi esperimenti, lasciare attive applicazioni in background causa due inconvenienti: l’autonomia viene diminuita di un impressionante 80 per cento , e le prestazioni vengono intaccate dalla necessità di dedicare qualche ciclo di clock anche ai programmi che non sono in esecuzione in primo piano.

Secondo Forstall, proseguire nello sviluppo di un sistema di notifiche push garantisce di ridurre la durata dell’alimentazione a batteria solo del 23 per cento, e consente di lasciare invariata la capacità di risposta del terminale lato utente: vero, probabilmente, ma per essere sicuri di tutto ciò occorrerà attendere lo sbarco sul mercato di Palm Pre , che del multitasking ha fatto il suo cavallo di battaglia, e valutare con attenzione come questo dispositivo si comporterà tra le mani degli utenti. Quanto al push , proposto come soluzione alternativa, Scott è costretto ad ammettere che la sua introduzione reale (e non nei comunicati stampa) è in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia fissata: arriverà sul serio solo con il firmware 3.0, quindi in estate, ma c’è una spiegazione per tutto questo farsi attendere.

Stando a quanto riferito, la richiesta per questo tipo di servizio è stata talmente ampia ed è cresciuta talmente in fretta da aver impedito di adeguare rapidamente le risorse a disposizione lato server. Ora, invece, il push è stato ridisegnato per renderlo più scalabile, e le API per sfruttarlo sono state formalizzate in modo più rigoroso: il risultato, stando a quanto visto sul palco, sembra essere accettabile. Ma il push resta pur sempre un compromesso rispetto al multitasking , e starà all’inventiva degli autori del software cercare di non farne sentire troppo la mancanza agli utenti finali.

Il settore in cui Apple non si risparmia è invece la creazione di nuovi modelli di business e nuove forme di monetizzazione per App Store: ora si potranno vendere accessori aggiuntivi ed espansioni al proprio software anche dall’interno dell’applicazione , con le stesse modalità precedenti per quanto attiene la commissione percentuale trattenuta da Cupertino (30 per cento, il resto agli sviluppatori). Sul palco salgono alcuni developer a illustrare come comprare un cappottino al cucciolo virtuale accudito in una applicazione di prossima uscita, oppure come incrementare il proprio arsenale in uno sparatutto multiplayer.

L’occasione è buona anche per mostrare come iPhone (e anche iPod Touch, pare) sia ora in grado di avviare una comunicazione P2P via Bluetooth con un altro melafonino nelle vicinanze per giocare assieme: sulla connessione wireless, gestita tramite Bonjour, si potranno anche scambiare informazioni contenute in biglietti da visita e simili, ma non musica. In ogni caso gli sviluppatori e i produttori di gadget potranno interfacciarsi in modo nuovo (via Bluetooth e via USB) con il cellulare, in modo da aumentare l’interazione tra i loro dispositivi e le loro applicazioni con iPhone stesso: il cellulare Apple dunque si apre finalmente un po’ per migliorare l’ecosistema che gli gira intorno, anche se per il momento – tanto per dirne una – pare che di tastiere esterne non si parli. Le cuffie wireless stereo , invece, quelle sì dovrebbero poter funzionare, così come il vivavoce per l’auto e altri apparecchi simili.

Dulcis in fundo, qualche istante viene dedicato all’arrivo del copia e incolla : Forstall, incalzato da una domanda di un giornalista, chiarisce che il lavoro necessario a introdurre questa funzione in modo tale che fosse facile da usare, efficace, efficiente e disponibile tra tutte le applicazioni non è stato semplice. Ora comunque con un paio di “clic” col dito si selezionerà una parola o un paragrafo (a seconda del contesto) e con un paio di altri tocchi si potrà eventualmente allargare o restringere la selezione, decidere se copiare o tagliare, spostarsi a destinazione e incollare. Apparentemente tutto molto immediato e ben fatto, ma anche questa funzione andrà analizzata nei particolari in seguito.

Il grosso di questo annuncio Apple è tutto qui. C’è qualche altro dettaglio relativo alla modalità “panorama”, ora disponibile assieme a una tastiera più ampia non solo in Safari Mobile ma in molte altre applicazioni (messaggistica compresa), e poi Phil Schiller (capo del marketing) rassicura che i tempi di approvazione e le procedure di esame delle applicazioni in viaggio per l’App Store saranno sempre più brevi e trasparenti . Per conoscere nel dettaglio gli oltre mille cambiamenti apportati a questa versione di OSX Mobile occorrerà probabilmente attendere che gli sviluppatori familiarizzino con i nuovi strumenti nelle prossime settimane, visto che saranno i primi ad aver accesso da subito al nuovo codice.

Per gli utenti, invece, come detto occorrerà attendere l’estate per provare i 100 miglioramenti che li riguardano. La data più probabile a questo punto per le prossime novità e il rilascio sarà il WWDC, la conferenza degli sviluppatori: forse sarà quello il teatro per il ritorno di Steve Jobs, e magari anche per il lancio di qualche novità sul piano hardware. Per il momento, di nuovi telefoni, tablet e netbook non si è vista neppure l’ombra .

Luca Annunziata

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Pubblicato il 18 mar 2009
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