Contratti Freenet: la regina è SuperEva

Contratti Freenet: la regina è SuperEva

Clubnet è un macello, Libero non va oltre il rapporto strettamente commerciale. Solo la cyberdonna di Dada dimostra che l'accesso lo si può dare con il cuore. Ma si sente la parte oscura della rete
Clubnet è un macello, Libero non va oltre il rapporto strettamente commerciale. Solo la cyberdonna di Dada dimostra che l'accesso lo si può dare con il cuore. Ma si sente la parte oscura della rete


Roma – “Lo scopo è la valorizzazione dell’Internet come mezzo per lo sviluppo della personalità di coloro che ne fanno parte”. Chi ha scritto questa frase? Chi l’ha letta? Si tratta di una frase particolarmente intelligente, perché fa nascere addirittura il sospetto che, quando si vuole, le cose possano essere fatte con il cuore e non solo per il profitto. Questa frase introduce al breve e agile contratto di accesso alla rete proposto da SuperEva, il servizio online di Dada.

Gli altri contratti che abbiamo spulciato, Tiscalinet, Libero, Kataweb e ClubNet non riescono neppure per brevi attimi ad astrarsi da un rapporto puramente commerciale. SuperEva è anche l’unica a lanciarsi in affermazioni di vera trasparenza, come “La Community vive grazie alla pubblicità generata sui servizi gratuiti. L’adesione alla Community comporta l’accettazione della pubblicità come strumento per garantire la sopravvivenza della community”. Si può non volere pubblicità ma il concetto è chiaro.

Libero Infostrada invece attacca così: “il collegamento alla rete Internet attraverso il servizio deve avvenire da un personal computer, tramite modem. Il collegamento è realizzabile sette giorni su sette 24 ore su 24. I costi relativi al collegamento al nodo Infostrada sono a carico del Cliente”. Secco, silenzioso, efficace. Praticamente una revolverata, però professionale.

Dialoga di più Kataweb, con un linguaggio tutto suo: “tale Servizio consiste di un accesso ad Internet dial up mediante accesso telefonico PSTN alla velocità di 56.6 Kbps (standard Flex e V.90) o ISDN su numerazione come indicato nella lista dei “Pop”, senza alcun onere e/o costo anche di installazione per l’Utente, fatti salvi i costi relativi alle chiamate telefoniche da corrispondere direttamente al soggetto fornitore del collegamento”.

Semplice e piano Tiscalinet: “è un servizio gratuito offerto da Tiscali SpA che consiste di un Accesso a tempo indeterminato alla Internet di Tiscali Net, al servizio di posta elettronica (una casella email) ed a 20 MB di spazio disco sull’area utenti del Web server. Sono a carico dell’utente i costi telefonici di collegamento al punto di accesso, da corrispondere al proprio fornitore del servizio di telefonia”.

ClubNet… Lo sapevo che mi toccava parlare anche di ClubNet, il servizio di Telecom Italia Net. La prima cosa che colpisce è il fatto che non si arriva dritti al contratto come succede con tutti gli altri. No. Prima si devono inserire e inviare tutti i dati personali, tutte le risposte ad un lungo questionario, passare il test della sincerità e solo allora si arriva al contratto. Solo allora, leggendolo, si può decidere se accettarlo o meno. E mentre clicco su “no” mi chiedo che fine abbiano fatto i dati personali che il database online di Telecom si è già risucchiato. Non c’è alcuna indicazione sul loro triste destino.

Il linguaggio è naturalmente burocratico ma, al contrario degli altri, mette l’utente nella condizione di chiedere. Gli altri offrono, Telecom invece si fa ringraziare: “Il sottoscritto chiede di poter usufruire del servizio “ClubNet” di TELECOM ITALIA NET alle condizioni sotto riportate, ivi comprese quelle del “Contratto di adesione” che seguono la presente”. L’unico contratto ad avere gli allegati. Con una avvertenza: “Al fine di ricevere conferma scritta delle informazioni visualizzate, ai sensi dell’art. 4 comma 1 del D.Lgs 185/99, il cliente è tenuto a stampare o salvare su supporto informatico la presente pagina”. Le volete scritte? Stampatele! Più chiaro di così. Citano addirittura un articolo di legge.


Più preoccupanti, sul contratto ClubNet, le frasi sul recesso: “Ai sensi del D.Lgs 185/99, applicabile ai contratti conclusi a distanza, il cliente ha diritto di recedere dal presente contratto, senza alcuna penalità, entro 10 giorni lavorativi decorrenti dal giorno della conclusione del contratto stesso mediante l’invio di comunicazione scritta all’indirizzo di seguito riportato”. Che succede dopo dieci giorni? Ogni dubbio è legittimo. Anche perché se il contratto si sottoscrive online il recesso si deve fare offline: “la comunicazione scritta dovrà essere effettuata a mezzo raccomandata a.r. o tramite telegramma, telex o facsimile a patto che venga confermata entro 48 ore da raccomandata a.r.”.

In questo senso appare più flessibile Tiscalinet: “L’abbonamento al servizio ha durata indeterminata salvo revoca da comunicare, per entrambe le parti, via email con un preavviso minimo di 30 giorni”. Stessa procedura quella di Kataweb: “L’Utente potrà porre termine in qualsiasi momento all’utilizzazione del Servizio mediante comunicazione da far pervenire a Kataweb per email”.

Diverso, ma funzionale e completo, anche Libero: “Il Cliente ha diritto di recedere in ogni momento dal presente contratto dandone comunicazione ad Infostrada nel sito http://www.libero.it/informazioni/disattivazione.htm. Entro 24 ore dalla comunicazione di recesso da parte del Cliente Infostrada provvederà a disabilitare l’accesso al servizio e a cessare ogni trattamento dei dati previsto dall’art.5.” Ma vince ancora SuperEva, se non altro per il linguaggio: “Ciascuna delle parti può recedere in qualsiasi momento, semplicemente inviando un messaggio di posta elettronica all’altra”.

Ma la parte più oscura della rete la svela Infostrada nel suo articolo “Profilazione: Infostrada potrà verificare le visite effettuate dal Cliente ai siti Web appartenenti ad un predefinito catalogo redatto ed aggiornato da Infostrada. Infostrada assicura e garantisce che il suddetto catalogo non comprenderà siti nei quali siano trattati in maniera diretta o indiretta argomenti riguardanti ” <a href="…]" ai sensi dell'articolo 22 della Legge 675/96". C'è da chiedersi cosa rimanga nel catalogo dei siti Infostrada.. Non si sa e non hanno alcuna intenzione di dirlo. E poi che significa "rivelare la vita sessuale"? Brividi.

[The Eraser[mailto:liberx@libero.it” target=”ontop”>…] l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale

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Pubblicato il
12 nov 1999
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