La normativa USA in materia di risarcimenti per le violazioni al copyright è valida ed adeguata ai tempi. È questo l’argomento con il quale il Dipartimento di Giustizia statunitense è intervenuto in un dibattuto processo per scambio illegale di file, esprimendosi apertamente a favore dell’accusa. Ed ora sono in molti a domandarsi se l’Amministrazione Obama saprà essere realmente neutrale rispetto al mercato dei contenuti.
Lo scenario è quello del caso Sony vs. Tenenbaum , di cui si è già avuto modo di parlare su queste colonne . Joel Tenenbaum, l’imputato, è accusato di aver scaricato illegalmente alcuni file MP3, e per lui è stata chiesta una sanzione pecuniaria che potrebbe arrivare fino a 150.000 dollari.
Adesso, racconta Cnet , il DOJ interviene direttamente nel caso con una propria memoria, favorevole all’accusa, nella quale si argomenta la validità delle regole federali in materia di risarcimenti per le violazioni. “Il Congresso ha agito in modo ragionevole nel definire la forma attuale delle regole sui risarcimenti obbligatori” si legge testualmente nella documento ( qui il PDF completo) presentato al giudice del Massachussets che dovrebbe decidere del caso. Anche perché, continua il testo: “Il Congresso ha dovuto tenere conto sia della difficoltà di quantificare i danni nei casi di infrazione delle leggi sul copyright, sia dell’esigenza di disincentivare milioni di utenti rispetto alla possibilità di usare in modo illegale opere coperte da copyright, in una situazione in cui molti trasgressori pensano che le loro attività illegali passeranno inosservate”.
Tali affermazioni sembrerebbero tese a confutare l’impianto difensivo di Tenenbaum , approntato dalla squadra del Prof. Charles Nesson della Harvard Law School. Secondo Nesson, i termini del procedimento contro Tenenbaum risulterebbero incostituzionali per almeno due ragioni: perché prevedono una sanzione economica assolutamente sproporzionata rispetto all’entità economica del crimine e perché, date le accuse formulate, il procedimento dovrebbe essere trasformato in una causa penale. Secondo le ricostruzioni della difesa la multa richiesta per Tenenbaum potrebbe arrivare ad avere un valore 245.000 volte superiore a quello di un MP3 . La memoria depositata dall’Amministrazione non entra nel merito dei rilievi mossi dalla difesa, limitandosi a chiedere che di essi si decida dopo la sentenza sul caso di specie.
“Adesso vedremo se l’Amministrazione Obama, che ha dichiarato di voler lavorare per i cittadini, e di volere tenere i propri pubblici ufficiali lontani dai casi che li hanno riguardati nella loro attività privata precedente, intenderà intervenire per aiutare la RIAA” scrive Ray Beckerman . “Sarà un buon test per capire se, come molti temono, l’Amministrazione Obama sia realmente uno strumento per le Big4 della musica” chiosa l’avvocato.
Che il nuovo gabinetto presti attenzione alle istanze dell’industria culturale sembrerebbero attestarlo anche le nomine operate allo stesso Dipartimento di Giustizia. Tra gennaio e febbraio, infatti, Obama ha scelto come seconda e terza carica del suo ministero della Giustizia degli avvocati considerati vicini all’industria musicale . In particolare Tom Perrelli, oggi vice-guardasigilli, aveva partecipato direttamente alla causa SONY BMG Music Entertainment v Tenenbaum come difensore di Sony, salvo dimettersi due settimane prima della nomina da parte di Obama.
Secondo P2PNet , e la stessa Free Software Foundation che ha a sua volta presentato una memoria ( qui in.pdf) il fatto che un ex legale della RIAA, ora al Dipartimento di Giustizia, prenda parte attiva nel procedimento configura un patente conflitto di interessi.
Giovanni Arata