Roma – Cullato da molti, il sogno di uno smartphone completamente aperto e libero da lucchetti sembra destinato a dissolversi. Openmoko , società nota per aver realizzato Neo 1973 e Neo FreeRunner , due telefoni cellulari interamente basati su software open source e specifiche aperte, sta navigando in acque piuttosto burrascose, e per tenersi a galla ha deciso di liberarsi della “zavorra” e cambiare rotta: oltre a licenziare quasi la metà dei suoi dipendenti, l’azienda cancellerà il progetto che avrebbe dovuto partorire il successore di FreeRunner, noto in codice come GTA03 .
Ad annunciare le infauste notizie è stato il CEO di Openmoko, Sean Moss-Pulz, che presso l’ OpenExpo di Berna ha dichiarato che “queste misure sono assolutamente necessarie per restare in attività”. Resta ora da capire verso quali lidi stia facendo rotta Openmoko e il suo omonimo progetto open source.
Moss-Pulz ha ammesso che il proprio team di sviluppatori, lo stesso che ha realizzato la piattaforma open source alla base dei suoi smartphone, si è in gran parte smembrato lasciando di fatto il supporto di FreeRunner nelle mani della comunità. Il dirigente ha poi detto che, almeno per il medio termine, i telefoni non sono più nel business plan dell’azienda. “Tutte le nostre energie sono ora concentrate sul Piano B”, ha dichiarato Moss-Pulz, mancando però di precisare in cosa consista questo piano di ripiego.
Le uniche informazioni ufficiali al momento disponibili segnalano che l’azienda sta lavorando a un dispositivo ancora basato su software open source ma slegato dal settore delle telecomunicazioni.
Ad oggi l’unico device non-Neo progettato da Openmoko è Dash Express , un navigatore satellitare portatile capace di scaricare informazioni in tempo reale, quali traffico e punti d’interesse, attraverso una connessione GPRS. L’ipotesi più accreditata è che FIC (First International Computers), l’azienda taiwanese che possiede Openmoko, abbia deciso di rifocalizzare il business della propria sussidiaria proprio in questo settore, magari evolvendo il progetto originario e trasformando Dash Express in un device consumer più completo e versatile.
Un po’ di storia
Il progetto open source originariamente lanciato da Openmoko mirava alla creazione di una piattaforma aperta per smartphone basata sul kernel di Linux: tale piattaforma doveva fornire all’utente piena libertà di intervento sul sistema operativo e sulla relativa suite di applicazioni, e nessuna restrizione su ciò che poteva girare sui telefoni Neo.
Il primo smartphone basato sulla piattaforma Openmoko, Neo 1973, raggiunse il mercato nel 2006, e si rivolse esclusivamente agli sviluppatori: su questo dispositivo la comunità ha portato anche altri kernel oltre a Linux, tra i quali NetBSD, FreeBSD e L4. Il secondo modello di Neo, FreeRunner, fu lanciato invece nel giugno del 2008 al prezzo di 399 dollari: il suo target era ancora costituito in primis dagli sviluppatori, ma tentava di corteggiare anche gli utenti finali più smaliziati e smanettoni.
Secondo alcune stime, del Neo 1973 sono state vendute circa 3mila unità, mentre del successore circa 10mila. Sono cifre molto modeste, ma come si è detto, bisogna tener conto che nessuno di questi smartphone si rivolgeva al mercato di massa. Corteggiare un pubblico più ampio sarebbe stato molto difficile anche per il futuro GTA03, soprattutto se, come emerso lo scorso anno, anche in questo modello fosse mancato il supporto alle reti 3G.