Un SDK mette a nudo Android 1.5

Un SDK mette a nudo Android 1.5

Gli sviluppatori possono finalmente mettere le mani su una versione preliminare del nuovo OS per apparecchi mobile. Tra le novità più attese, tastiera virtuale e riconoscimento della voce
Gli sviluppatori possono finalmente mettere le mani su una versione preliminare del nuovo OS per apparecchi mobile. Tra le novità più attese, tastiera virtuale e riconoscimento della voce

Il giovane e già famoso sistema operativo mobile di Google, Android, si appresta a completare una nuova e importante tappa nel suo percorso verso la piena maturità. All’inizio della settimana è stata infatti rilasciata un’anteprima del software development kit (SDK) per Android 1.5: il suo codice si basa su Cupcake , un ramo sperimentale dello sviluppo dove negli ultimi sei mesi sono state testate le future funzionalità del sistema operativo.

Come spiegato sul blog ufficiale di Android, le API della versione 1.5 introducono novità quali tastiera virtuale, supporto ai widget, riconoscimento vocale e Live Folders .

L’inclusione di una tastiera software era tra le caratteristiche più attese dagli utenti: nelle attuali versioni di Android, infatti, è possibile scrivere solo attraverso la tastiera hardware del telefono. La soft keyboard di Android 1.5 funziona sia in modalità portrait che landscape e può completare le parole digitate servendosi di un dizionario utente. Come già avviene in Windows Mobile, gli utenti potranno installare tastiere di terze parti .

La nuova versione di Android supporta poi i widget , che possono essere visualizzati nella schermata di stand-by: tra quelli di default si troveranno orologio analogico, calendario, player audio, motore di ricerca e cornice per foto.

Simile a un widget, ma implementato come funzionalità nativa del sistema operativo, è invece Live Folders . Questo strumento consente di visualizzare direttamente nell’home screen di Android, e in tempo reale, informazioni aggiornate provenienti dai siti web : ad esempio news, quotazioni di borsa, risultati sportivi, previsioni meteo ecc. Sebbene Live Folders possa essere utilizzato come un semplice lettore di feed RSS, il motore web su cui poggia lo rende un’applicazione ben più sofisticata, capace di interfacciarsi ad un’ampia varietà di servizi web.

Tra le altre novità elencate nelle note di rilascio di Android 1.5 vanno poi citate la capacità di registrare video e di riprodurre file MPEG4 e 3GP, il supporto all’audio Bluetooth stereo, la possibilità di usare il copia-e-incolla e di cercare parole chiave all’interno del browser web predefinito, una funzionalità di autocorrezione del file system della SD, e integrazione con vari servizi di Google tra i quali Youtube e Picasa.

Accanto alle novità più importanti, Android 1.5 ha beneficiato di numerose migliorie all’interfaccia, alle performance (incluse quelle di fotocamera e GPS) e al supporto hardware. Questa release della piattaforma aggiorna poi il kernel Linux alla versione 2.6.27 e i motori WebKit (rendering HTML) e Squirrelfish (JavaScript) alle ultime versioni stabili.

Gli sviluppatori di Android hanno infine apportato modifiche anche ai tool di sviluppo e alla struttura dell’SDK. Quest’ultimo ora include più versioni della piattaforma open source : ad esempio, l’anteprima appena rilasciata mette a disposizione degli sviluppatori anche le API di Android 1.1. Con il nuovo SDK i programmatori possono inoltre installare gli add-on necessari per accedere a certe funzionalità extra – ad esempio, le API di Google Maps – fornite da operatori mobili, produttori di device o provider di servizi.

Sebbene il team di Android incoraggi gli sviluppatori a provare il nuovo SDK, lo stesso avverte che le API qui contenute non sono ancora state finalizzate: le applicazioni create con questo toolkit, pertanto, potrebbero non essere compatibili con i futuri dispositivi.

La data di rilascio della versione definitiva di Android 1.5 non è ancora stata annunciata. Almeno sulla carta, i firmware basati su questa release del sistema operativo dovrebbero essere compatibili anche con i device di prima generazione come il G1 di T-Mobile.

Alessandro Del Rosso

fonte seconda immagine

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Pubblicato il
15 apr 2009
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