BBC, esperimenti in salsa Creative Commons

BBC, esperimenti in salsa Creative Commons

L'emittente britannica lancia un intero programma manipolabile a piacere degli utenti grazie all'apposita licenza, disponibile in svariati formati video. Per ora è un esperimento, ma non si escludono ulteriori sviluppi
L'emittente britannica lancia un intero programma manipolabile a piacere degli utenti grazie all'apposita licenza, disponibile in svariati formati video. Per ora è un esperimento, ma non si escludono ulteriori sviluppi

BBC si mostra sempre più in vena di esperimenti via web: dopo aver lanciato di recente il proprio palinsesto mobile accessibile via smartphone, l’emittente britannica annuncia un nuovo progetto pilota volto alla creazione del primo programma televisivo disponibile al download rilasciato con licenza Creative Commons. Disponibile tramite l’apposito server FTP , il primo episodio della serie è disponibile in vari formati, nonché in edizione ridotta.

La prima puntata di R&D TV , questo il nome del programma a cadenza mensile, è disponibile al download per tutti, senza alcuna limitazione geografica. Il programma ruota intorno alla tecnologia, ospitando nell’episodio d’apertura ospiti dai volti ormai noti nel panorama dell’IT globale: dal responsabile del progetto OLPC Nicholas Negroponte a due dei fondatori di Digg. Come precisato da BBC stessa, è troppo presto per poter parlare di una vera e propria serie: molto dipenderà dal feedback degli utenti, anche se una seconda puntata sarebbe già in fase di definizione per il mese di maggio.

La vera novità introdotta da BBC sta nell’adozione della licenza Creative Commons 2.0 , che consente di visionare, condividere, rielaborare o manipolare in qualsiasi modo i file purché non lo si faccia per profitto e purché venga riconosciuta la paternità dell’opera. Tre sono i pacchetti a disposizione dell’utente: il primo, della durata di due minuti, un condensato di 5 minuti e l’onnicomprensivo Asset Bundle , in cui vengono riversati tutti i contenuti registrati in forma “grezza”, compresi quelli scartati durante le fasi di montaggio del programma.

I formati disponibili dovrebbero, per una volta, accontentare proprio tutti: per ognuno dei due pacchetti preconfezionati, ovvero quello da 30 e da 5 minuti, sono disponibili al download ben sei formati diversi: avi, flv, mkv, mov, mp4 e ogg. Inoltre, per il futuro, BBC starebbe pensando di ampliare i metodi di distribuzione dei contenuti di R&D TV integrando piattaforme molto affermate come YouTube e Blip.TV, senza contare che l’Asset Bundle potrebbe presto finire sulle pagine di servizi come Archive.org o tra le reti di P2PNext .

Uno dei vantaggi di questa forma di distribuzione è certamente il basso costo di produzione necessario alla realizzazione del programma dal punto di vista tecnico: “Stiamo cercando di trovare un modo per sommare tecnologia consumer, diversi codec e differenti metodi di distribuzione per creare un nuovo modo di fornire i contenuti” si legge sul blog del backstage di BBC. Se, come sperano gli ideatori del progetto, i primi due episodi avranno un buon feedback dagli utenti, il progetto potrebbe essere esteso, anche se appare difficile oggi tentare di tracciare prospettive future.

Quello che appare certo è che l’esperimento di BBC va a diminuire la distanza che separa i grandi produttori di contenuti dalle risorse offerte dall’open source e dalle licenze alternative. Un fenomeno, quest’ultimo che intriga sempre più entità blasonate: in tal senso va ricordata l’opera pionieristica nel settore della torrentTV intrapresa dall’emittente norvegese NRK che ha da poco rilasciato il suo tracker per BitTorrent libero da DRM e che sembrerebbe puntare proprio alle licenze Creative Commons per la diffusione futura dei propri contenuti.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
15 apr 2009
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