Dude.it/ Gratis o condiviso?

Dude.it/ Gratis o condiviso?

di mafe de Baggis. Lo spirito della rete è la generosità del tutto gratis, ma la generosità ha un senso quando posso ricambiare. E se a volte ricambio in vil moneta, e proprio così un Male?
di mafe de Baggis. Lo spirito della rete è la generosità del tutto gratis, ma la generosità ha un senso quando posso ricambiare. E se a volte ricambio in vil moneta, e proprio così un Male?


Web – La condivisione è da sempre una delle caratteristiche più rappresentative della rete. Condivisione di informazioni, server, esperienze, reti, notizie, CPU, software, trucchi, musica, film. La rete è generosa e chi la frequenta ama diffondere quello che sa. E ‘ ancora tutto vero, e non a caso è ancora tutto gratis; ancora non a caso, è difficilissimo, quasi impossibile investire in attività online e ripagarsi le spese (per non dire avere dei profitti). Lasciamo perdere i casi straordinari, che esistono: di norma, la gift economy che ha tanto arricchito la nostra vita non ha funzionato altrettanto bene con chi ha cercato di sfruttarla per fare business.

Qualche giorno fa, ricevo l’utilissima newsletter di Dan Shafer e Jim Cashel, Online Community Report . Una risorsa professionale per me quasi indispensabile, naturalmente gratuita. O quasi. Quasi perché stavolta trovo una “Editor’s Note”, che vi traduco velocemente: “L’Online Community Report sta lanciando un nuovo programma di “supporto dei lettori”, che invita gli abbonati a contribuire finanziariamente alla newsletter. Ci sono due importanti ragioni per cui lo facciamo: per migliorare la newsletter e per testare questo modello che sarà sempre più comune nelle comunità virtuali.”

Ecco, sarà perché stimo enormemente Jim Cashel, la sua esperienza e il suo istinto, sarà perché ormai è chiaro che non si potrà andare avanti così ancora molto, ma non si può non fermarsi un attimo a riflettere e chiedersi perché Jim e Dan, come Paolo e Andrea, come Espresso e Mondadori, come Luca e Alberto, dovrebbero regalare il loro lavoro a tutti noi. Sto riflettendo per iscritto, senza una tesi certa a priori, ma la generosità ha un senso quando è una scelta senza costi, nata dalla passione, da un certo spirito, dalla possibilità di farlo.

Condividere però non può essere onere di una sola delle parti: se nelle attività extra business la mia generosità è ripagata dalle risorse che gli altri metteranno a mia disposizione, nelle attività business forse – forse – qualcosina dovrei iniziare a pagarla.

Quanto mi chiede l’Online Community Report? Sempre traducendo alla meno peggio “I contributi sono volontari. Abbiamo un livello raccomandato di 4 dollari al mese per gli utenti professionali per sei mesi – ma puoi decidere tu quanto è giusto in questa situazione. Ci dispiace – il versamento massimo è di solo 50 dollari per persona – smile -.”

Quanto lavoro mi risparmia l’Online Community Report? Quanto mi è utile? Difficile quantificarlo, ma sicuramente per vale molto, ma molto di più di 4 dollari al mese. Ci devo riflettere su, ma forse non ha molto senso rifiutare a priori l’idea di pagare quello che troviamo online. Ci sono modelli di riferimento che appartengono alla cultura della rete: lo shareware, per esempio. Vedo anche dei margini enormi di miglioramento: vedo spazzati via i siti inutili, fotocopia, pieni di bug, inusabili, di nessun valore. Voglio fare la mia parte: voglio condividere il rischio – in questo caso, in moneta e non in tempo – di chi mi offre qualcosa di cui ho bisogno.

Dude, giornale per caso

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Pubblicato il
13 mar 2001
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