Mancano poche ore alla votazione in sessione plenaria del Pacchetto Telecom: le mobilitazioni fervono, flussi impetuosi di email e telefonate si riversano verso i rappresentanti dei cittadini europei riuniti a Strasburgo. Si chiede la tutela alla libertà di esprimersi e di informarsi online, si chiede il mantenimento di una rete neutrale.
Ma oggi alle 12 i rappresentanti dei cittadini potrebbero incontrare difficoltà nell’esprimersi a riguardo. In ripetute manovre dell’ultimo minuto si è plasmato l’ ordine di voto degli emendamenti: le autorità europee potrebbero non avere la possibilità di confrontarsi con le disposizioni innestate nel Pacchetto Telecom per garantire la neutralità della rete e per garantire che non vengano messe in atto disconnessioni coatte non imposte dalla autorità giudiziaria e volte a dissuadere la condivisione non autorizzata di opere protette dal diritto d’autore.
Qualora l’ordine di voto degli emendamenti dovesse rimanere immutato rispetto al momento in cui si scrive, le autorità europee si troverebbero a dover rigettare un intero blocco di disposizioni per arrivare a discutere di tutela della neutralità della rete . L’approvazione delle disposizioni contenute nel rapporto Harbour , un assortimento di lasciapassare per non meglio precisate politiche di gestione della rete che Harbour ritiene inoffensive , impedirebbe di prendere in considerazione gli emendamenti che reintrodurrebbero gli antidoti ad una rete filtrata, alla mercé di provider propensi a discriminare contenuti e servizi. L’emendamento 166, che impedirebbe invece ai fornitori di connettività di istituire filtri e corsie preferenziali, verrà votato solo qualora l’intero rapporto Harbour venisse bocciato.
in materia di disconnessioni i parlamentari saranno chiamati a scegliere se sostenere l’ emendamento 138 in una versione recentemente indebolita o se propendere per l’approvazione dell’ emendamento 138 nella sua versione originaria . Versione che sventerebbe con nettezza l’eventualità che un soggetto che non afferisca all’autorità giudiziaria possa disporre di far calare la ghigliottina sulle connessioni. Le mobilitazioni dei cittadini della rete non si arrestano .
Se la versione più garantista dell’emendamento 138 dovesse raccogliere l’approvazione dell’Europa, sarebbe più complesso per la Francia innescare il proprio sistema di risposta graduale alla violazione del diritto d’autore online. La prima lettura della legge si è conclusa con una sonora sconfitta per i sostenitori delle disconnessioni, ma il dibattito procede . I lavori a Parigi si dovrebbero concludere nella giornata del 12 maggio.
Gaia Bottà