Nel giorno dell’assemblea generale degli azionisti di Google il co-fondatore Sergey Brin ha pubblicato sul blog aziendale la Founder Letters del 2008 per rilanciare gli argomenti affrontati: YouTube, Chrome, Android e naturalmente il motore di ricerca che, secondo Brin, rimane la punta di diamante dell’azienda e la creatura di cui va più orgoglioso.
Brin ha ricordato principalmente i progressi compiuti da Google nella sua capacità di indicizzare la Rete, sottolineando però che l’evoluzione del search è ancora lontana dai livelli immaginati dall’ex studente di Stanford. Nonostante i 359 miglioramenti apportati nel solo 2008 sembra esserci ancora molta strada da fare per realizzare un’intelligenza artificiale capace di comprendere appieno gli utenti che si trovano a navigare in una Rete che cresce giorno dopo giorno e che necessita di un search engine al passo con i tempi. Continuando a scorrere il testo con attenzione si intuisce il riferimento a Wolfram Alpha , del quale Brin non sembra temere la concorrenza affermando che Google ha i suoi assi nella manica , e che presto sarà disponibile un motore di ricerca capace di interfacciarsi adeguatamente con i cittadini della Rete.
Tuttavia la lista dei possibili avversari di BigG per la futura leadership del search non si ferma al progetto di Stephen Wolfram ma passa anche per Twitter Search , il motore di ricerca interno al servizio di nanoblogging che potrebbe rappresentare una deviazione significativa rispetto ai tradizionali strumenti di ricerca.
Attualmente le ricerche effettuate rovistando tra milioni di cinguettii pervengono a risultati che includono messaggi inerenti alle parole chiave digitate dall’utente. Molto presto però arriveranno delle migliorie che consentiranno a Twitter Search di nuotare tra i link postati dagli utenti. Tra queste dovrebbe figurare uno strumento a cui gli sviluppatori starebbero lavorando alacremente, atto a scremare i tweet stabilendone accuratamente l’autorevolezza. Santosh Jayaram, dirigente di Twitter ed ex dipendente di Google, ha reso noto che ciò non avverrà in maniera banale, lasciando intendere che non sarà il numero dei follower a determinare l’affidabilità di un utente.
Sempre secondo Jayaram, quelle in arrivo non saranno particolari innovazioni tecnologiche ma si tratterà di componenti utili a creare e consolidare la leadership di Twitter come strumento indispensabile per seguire la Rete in tempo reale , anche se da un punto di vista che in gran parte differisce da quello offerto da Google.
Dunque mentre Twitter si avvia a diventare sempre più un ibrido tra un aggregatore di notizie e un motore di ricerca, i dirigenti di Mountain View devono far fronte agli altri settori del Web su cui il Googleplex estende i suoi tentacoli. Immancabili quindi le previsioni sul futuro del cloud computing, settore in cui agisce Google Apps: “I benefici delle applicazioni basate sul Web – precisa Brin – sono chiari: tra le loro caratteristiche vi sono quella di non necessitare di installazione e di essere sempre accessibili ovunque ci si trovi, purché muniti di accesso ad Internet”.
Brin ha inoltre fornito un esempio delle nuove forme di collaborazione rese possibili dalle applicazioni web-based: ha utilizzato Google Docs per scrivere la sua lettera. “Ho lavorato a questo testo – scrive – utilizzando tre macchine che montavano differenti sistemi operativi e due diversi browser senza utilizzare supporti o strumenti di sincronizzazione”.
Giorgio Pontico