La dottrina Sarkozy è quasi legge

La dottrina Sarkozy è quasi legge

L'Assemblea Nazionale ha votato per le ghigliottine. Ma deve ancora esprimersi il Senato. E la legge verrà probabilmente esaminata dal Consiglio Costituzionale. Mentre Hadopi ha già mietuto la sua prima vittima - UPDATE
L'Assemblea Nazionale ha votato per le ghigliottine. Ma deve ancora esprimersi il Senato. E la legge verrà probabilmente esaminata dal Consiglio Costituzionale. Mentre Hadopi ha già mietuto la sua prima vittima - UPDATE

UPDATE IN CALCE – Roma – L’ Assemblée Nationale si è espressa, poco più della metà dei parlamentari francesi vuole che la pirateria sia combattuta a suon di avvertimenti e di disconnessioni. Ghigliottine siano. A meno che il Senato non decida di respingere o di emendare pesantemente il testo, a meno che il Consiglio Costituzionale non decreti che la loi Création et Internet non è compatibile con il dettato costituzionale.

296 voti contro 233: è in questa proporzione che l’Assemblea Nazionale ha decretato l’approvazione della dottrina Sarkozy . Nonostante il ministero della Cultura abbia imbracciato persino l’enciclopedia libera per sostenere la bontà della proposta di legge, i deputati francesi sono stati bombardati dagli appelli, l’industria creativa e i cittadini hanno tentato di strattonare i propri rappresentanti. Gli autori di fantascienza hanno tentato di dissuadere le istituzioni dal monitoraggio e dalla repressione a mezzo disconnessioni coatte, le vecchie leve del cinema d’oltralpe hanno sostenuto la necessità di intervenire per impedire il saccheggio delle opere, i netizen si sono mobilitati con email e sensibilizzazioni telefoniche. Il risultato conseguito è stato quello di richiamare in parlamento l’Assemblea al completo: ma la partecipazione di un numero cospicuo di deputati non ha consentito di replicare l’esito della votazione in prima lettura, quando la Camera ha respinto il testo e ha riaperto la partita.

Alla prima lettura è seguito un ulteriore dibattito. Ma il testo non ha subito modifiche sostanziali: le reti P2P potranno essere battute a tappeto dall’industria dei contenuti, che rastrellerà indirizzi IP e li girerà ai provider. Gli ISP saranno foraggiati e incaricati di bombardare gli abbonati a cui corrispondono gli indirizzi IP con avvertimenti deterrenti. Poco importa che l’indirizzo IP non ritagli una responsabilità individuale e rappresenti intere famiglie e uffici, poco importa che una rete WiFi possa essere sfruttata da anonimi piggybacker: saranno gli abbonati a vigilare su coloro che condividono con lui la connettività. Si prevedono 10mila email al giorno, 3mila lettere raccomandate inviate giornalmente per coloro che non si lasciassero impressionare, mille decisioni prese quotidianamente dall’Hadopi, l’alta autorità indipendente incaricata di decretare le disconnessioni per gli utenti recidivi .

Per i cittadini delle rete francesi non tutto sembra essere perduto: il testo dovrà passare il vaglio del Senato, che nei mesi scorsi aveva espresso all’unanimità un parere favorevole ai tagli della connettività. Ma è possibile anche che venga sottoposto al controllo del Consiglio Costituzionale, come promesso dai deputati socialisti. La dottrina Sarkozy è in aperto contrasto con quanto voluto dal Parlamento Europeo in fase di votazione del Pacchetto Telecom , congelato in fase di seconda lettura dal supporto mostrato dagli europarlamentari all’ emendamento 138 , secondo cui solo l’autorità giudiziaria potrebbe negare ai cittadini il fondamentale diritto a esprimersi e a informarsi con la mediazione della rete.

Le carte in tavola sono cambiate rispetto ai mesi scorsi, l’impatto della legge che dispone il regime di avvertimenti e di disconnessioni sembra si stia esaurendo: oltre a dimostrarsi inefficace dal punto di vista tecnico qualora i cittadini della rete decidessero di impugnare strumenti per confondere le proprie tracce in rete, ricorda La Quadrature du Net , la dirompenza della loi Création et Internet si sta affievolendo fra la consapevolezza del Palazzo e gli autogol mediatici.

Hadopi ha infatti già mietuto una vittima: si tratta di un dipendente della divisione web dell’emittente pubblica TF1 che ha tentato di far ravvedere i propri rappresentanti con una email nella quale si elencavano i nodi della proposta di legge. C’è chi ha trasmesso la comunicazione al Ministero della Cultura, c’è chi ha agito per chiedere il licenziamento del dipendente. Jérôme Bourreau-Guggenheim, allontanato per aver espresso delle opinioni incompatibili con le politiche aziendali, è considerato dai cittadini della rete il primo martire di Hadopi .

Ma l’industria dei contenuti non desiste: se a Parigi i giochi sono chiusi solo a metà, in numerosi paesi del mondo, Italia compresa , la discussione è ancora nelle prime fasi. Nel Regno Unito, dove le autorità si sono espresse in maniera discordante riguardo alle disconnessioni coatte, è ora una massiccia coalizione di rappresentanti dell’industria dei contenuti ad esercitare pressioni sul governo: le loro stime rivelerebbero che il 50 per cento del traffico di rete nel Regno Unito è illegale, gli avvertimenti passerebbero inosservati, per questo motivo i provider dovrebbero prestarsi ad agire da boia.

Gaia Bottà

UPDATE: Manca solo la firma del Presidente Sarkozy: anche il Senato ha approvato il testo della loi Création et Internet .

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Pubblicato il
13 mag 2009
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