La crew dello Shuttle “Atlantis” dovrebbe aver compiuto la sua missione di “rinnovamento” del telescopio spaziale Hubble, pronto a svelare meraviglie scientifiche ancora più sorprendenti di quelle sin qui messe a nudo almeno per un altro lustro ancora. Le cinque “camminate spaziali” sono state portate a termine con i risultati (più o meno) sperati nonostante qualche impedimento a cui gli astronauti hanno dovuto rispondere con una vera e propria azione di forza .
Nel corso delle operazioni di “manutenzione straordinaria” del telescopio, lo staff NASA ha sostituito strumenti e parti difettose, rimosso e ripristinato batterie durate un’eternità, ha sperimentato un problema che potrebbe essere impossibile da risolvere e ha ribadito l’idea che, indipendentemente dal livello di avanzamento della tecnologia su cui si lavora, avere buoni muscoli e usarli per tirare via marchingegni problematici è una soluzione da tenere sempre in considerazione.
Prima di imporsi con la forza nella quarta camminata di domenica, a ogni modo, gli astronauti hanno installato un nuovo Cosmic Origins Spectrograph (COS), sostituito la Wide Field Planetary Camera 2 con la Wide Field Camera 3 (grazie a cui il telescopio potrà osservare ancora più da vicino l’infanzia dell’universo , a solo poche centinaia di milioni di anni dopo l’inflazione originaria), sono riusciti a portare a termine un’operazione di riparazione delicata e fondamentale cambiando e ripristinando l’operatività dei giroscopi usati per orientare la telecamera verso le profondità dello spazio.
Tra le varie riparazioni, sostituzioni e manutenzioni effettuate c’è poi la “lotta con l’orso”, come la descrive Michael Massimino, una missione di otto ore che ha infine portato alla risoluzione dei problemi con i giroscopi di cui sopra. Quando poi si è trattato di riparare le connessioni guaste dello Space Telescope Imaging Spectograph (STIS), le operazioni si sono complicate a causa di un corrimano a bloccare un pannello da rimuovere per raggiungere il suddetto sistema.
Gli astronauti Michael Massimino e Michael Good hanno provato e riprovato a svitare il bullone che fissava il corrimano incriminato, finché sono stati costretti a usare la forza bruta per farsi largo tra le spire del telescopio e raggiungere finalmente l’obiettivo di missione. Non prima però di tornare di nuovo a bordo dello shuttle per cambiare le batterie dell’attrezzo da usare per rimuovere le 111 viti che fissavano il pannello sopra lo STIS.
Il lavoro nello spazio sarà insomma anche svolto in assenza di gravità, ma sembra essere una faticaccia comunque . Dopo il completamento della quinta e ultima camminata di lunedì, la crew dello shuttle Atlantis staccherà l’Hubble dalla baia di carico della navetta entro martedì e si preparerà per il ritorno a casa negli States. La prossima missione dello Shuttle Endeavour è prevista per febbraio 2010, quando alla Stazione Spaziale Internazionale verrà aggiunto il modulo Node 3 costruito dalla Thales Alenia Space a Torino.
Alfonso Maruccia