Già accreditato di essere il più potente d’Europa, il supercomputer installato presso l’istituto di ricerca tedesco Juelich ( FZJ ) ha ora scalato i vertici della classifica mondiale. Grazie ad un consistente aggiornamento, il sistemone tedesco ha infatti raggiunto una potenza di calcolo di circa 1 petaFLOPS : performance che lo colloca al terzo posto nella classifica stilata da Top500.org .
Il monster , chiamato Jugene , si basa sull’architettura BlueGene/P di IBM e contiene quasi 295mila core PowerPC 450 da 850 MHz suddivisi in 72 rack. La memoria RAM è di di 144 TB (500 MB per core e 2 GB per ciascuna CPU fisica), lo storage di 6 petabyte, la banda di rete pari a 5,1 GB/s e il consumo di energia di 2,2 megawatt.
Il sistema operativo che controlla tutto questo bendidio informatico è SUSE Enterprise Sever 11.
La versione originale di Jugene, attivata nel 2007, contava 65mila CPU e forniva una performance pari a 222,8 TFLOPS di picco.
Jugene utilizza uno speciale sistema di raffreddamento ad acqua messo a punto da IBM che, semplificando, agisce come una sorta di heat-pipe gigantesca, raffreddando i server per mezzo di acqua a temperatura ambiente: grazie a tale sistema, Big Blue afferma che è stato possibile ridurre i condizionatori d’aria del 91 per cento e tagliare i costi di refrigerazione.
Il rinnovato Jugene compete in velocità con l’ IBM Roadrunner del Lawrence Livermore National Laboratory (USA), e con il Cray Jaguar dell’Oak Ridge National Laboratory (USA).