L'orecchio elettronico è universale

L'orecchio elettronico è universale

Un ricevitore di onde elettromagnetiche capace di captare qualsiasi frequenza. Alla base del congegno c'è il funzionamento dell'apparato uditivo umano
Un ricevitore di onde elettromagnetiche capace di captare qualsiasi frequenza. Alla base del congegno c'è il funzionamento dell'apparato uditivo umano

Arriva ancora una volta dal Massachusetts Institute of Technology statunitense una di quelle trovate tecnologiche potenzialmente capaci, nei prossimi anni, di promuovere avanzamenti concreti in ogni settore. Questa volta si tratta di un’antenna universale per le trasmissioni radio, con cui è possibile captare onde elettromagnetiche di ogni ordine e grandezza posto che facciano parte dello spettro delle radiofrequenze.

Come conferma Rahul Sarpekhkar, professore del MIT co-autore della ricerca che è stata pubblicata sul numero di giugno del magazine IEEE Journal of Solid-State Circuits , alla base del nuovo avanzamento c’è uno studio attento di come funziona l’orecchio umano, le modalità con cui esso trasforma le vibrazioni trasmesse attraverso un corpo liquido in segnali elettrici da inviare direttamente al cervello per la decodifica sonora.

“L’orecchio umano è un ottimo analizzatore di spettro” dice Sarpekhkar, dunque i ricercatori hanno “copiato alcuni dei trucchi che esso utilizza, e li abbiamo tracciati sui circuiti elettronici”. Nell’udito umano i suoni vengono percepiti grazie al lavoro instancabile delle 20.000 cellule ciliate dell’ organo del Corti , di dimensioni differenti per la percezione di differenti frequenze all’interno della porzione di spettro compresa tra i 100 e 10.000 hertz , e che trasformano le informazioni recepite dalle vibrazioni meccaniche in segnali elettrici da consegnare al cervello.

Nell’orecchio-antenna universale del MIT le cellule ciliate vengono sostituite dai circuiti integrati ma il principio di funzionamento rimane invariato: nella parte più esterna del congegno sono stati posizionati i chip più piccoli (quadrati di 3 millimetri per 1,5 di spessore) capaci di catturare le trasmissioni sulle onde radio corte ad alta energia, mentre via via che si procede verso il centro dell’antenna sono presenti i chip più grandi con cui captare le trasmissioni in bassa frequenza.

Il principio di funzionamento è lo stesso, ma l’efficienza dell’antenna universale batte di 1 milione a 1 quella dell’orecchio umano. E lo fa consumando una minima quantità di energia, dicono i ricercatori, inferiore alle antenne universali sviluppate sino a ora. Anche grazie a questa sua caratteristica “verde”, le possibili applicazioni del nuovo dispositivo includono ogni genere di scenario, dai cellulari ai ricevitori GPS, ai router wireless per l’accesso a Internet.

Tra i vantaggi più importanti e significativi dell’antenna universale, inoltre, c’è anche il fatto che avere la capacità di captare ogni onda su ogni frequenza permetterebbe virtualmente di eliminare i rumori sul segnale : se ad esempio la comunicazione su un cellulare comincia a fare le bizze, il dispositivo potrebbe semplicemente spostarsi su una frequenza diversa e meno disturbata per ripristinare una corretta ricezione del segnale. E dopo l’antenna di ricezione, al MIT stanno ora lavorando anche al trasmettitore universale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 giu 2009
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