Il giudizio degli alunni vale più della privacy dell’insegnante. Questo in sostanza quanto stabilito da un verdetto emesso dall’Alta Corte tedesca in merito ad una denuncia sporta da una maestra di Karlshrue, in Germania, che aveva ricevuto valutazioni poco lusinghiere su Spickmich , un sito dove gli scolari teutonici contribuiscono a compilare una graduatoria dei loro insegnanti in base alle capacità professionali e alla popolarità riscossa.
Astrid Czubayko-Reiss, questo il nome dell’insegnante, si era già rivolta nel 2007 e quest’anno ad altri tribunali minori prima di presentarsi presso la massima autorità giudiziaria tedesca, ma il suo ricorso era stato respinto in entrambi i casi.
Anche questo terzo tentativo non è andato a buon fine: il giudice di Karlshrue ha stabilito che il diritto degli studenti di scambiarsi informazioni liberamente è più importante della volontà dell’insegnante di decidere quali sue informazioni personali possano essere pubblicate.
Il verdetto continua spiegando che trattandosi di opinioni, e non di insulti o abusi, la querelante non ha dimostrato di aver subito danni professionali o di qualsiasi altro genere. (G.P.)