È il PIM /client di posta più usato, ma nonostante questo l’orologio tecnologico di Microsoft Outlook procede esattamente al contrario: Redmond ha confermato l’intenzione di voler abbandonare qualsiasi velleità di rendering HTML “puro” (di quelli che passano per i browser web insomma) e di utilizzare il motore di Word con Outlook 2010, scatenando una pronta reazione da parte di utenti e fautori di regole standard per la posta elettronica.
Come spiega l’organizzazione E-mail Standards Project con tanto di immagine comparativa a corredo, Outlook 2000 utilizzava Internet Explorer per visualizzare le email in formato HTML, garantendo un certo livello di correttezza nella rappresentazione dei messaggi. Dieci anni più tardi Microsoft ha deciso di abbandonare l’engine del suo browser web in favore di quello di Word , non troppo adatto a interpretare linguaggi di scripting e formattazione pensati per il web e non per un editor di testo.
Una scelta del genere, sottolinea ESP, implica il fatto che “per i prossimi 5 anni i design delle vostre email necessiteranno delle tabelle per il layout, non avranno supporto per i tag CSS come float o position , nessuna immagine di background e parecchio altro”. Una situazione giudicata inaccettabile per un client email evoluto, soprattutto quando la concorrenza incalza.
E-mail Standard Project ne ha abbastanza, e per spingere Microsoft a ritornare sui propri passi ha dato il via alla campagna Outlook is broken, Let’s fix it dove viene visualizzato un flusso aggiornato in tempo reale dei tweet degli utenti che appoggiano l’iniziativa. Iniziativa che attualmente ha superato le 21mila adesioni e che ha effettivamente costretto Microsoft a prendere una posizione ufficiale in merito al problema.
Purtroppo per gli utenti però tale posizione non è quella sperata dai promotori di “Outlook’s broken”, anzi è l’esatto contrario: “Microsoft accoglie volentieri lo sviluppo di standard largamente adottati per la posta elettronica” scrive il dirigente William Kennedy sul blog aziendale, ma a parere di Redmond le email sono soprattutto una questione di “interoperabilità” tra i vari client e in quanto a interoperabilità Outlook si saprebbe difendere egregiamente.
Detto questo Kennedy asserisce che “non esiste un consenso largamente riconosciuto nell’industria su quale subset di HTML sia appropriato in quanto a interoperabilità per l’uso nelle email”. Il lavoro di ESP non rappresenterebbe uno standard riconosciuto da tutti: gli utenti dovranno rassegnarsi a vivere 10 anni nel passato perché Outlook 2010 utilizzerà l’engine di Word come previsto.
Alfonso Maruccia