Ad un mese dall’esordio negli Stati Uniti di Bing, il brand con cui Microsoft cerca di non rinunciare definitivamente al settore dei motori di ricerca canibalizzato da Google, si prova a tirare le prime somme .
Secondo le statistiche di StatCounter, elaborate partendo da dati basati su 4 miliardi di pagine caricate, la fetta del mercato tenuta da Microsoft nel mese di giugno è cresciuta fino all’8,23 per cento: quasi mezzo punto in più (0,42 per la precisione) rispetto alla quota detenuta in maggio da MSN e Windows Live.
Ufficialmente lanciato il 3 giugno, Bing nella prima settimana aveva fatto registrare il 9,21 per cento, mentre nelle due settimane centrali aveva subito un calo, ristabilizzandosi all’8,45 negli ultimi sette giorni del mese. “Ad un primo sguardo, una tale crescita sul mercato non appare un gran risultato rispetto agli investimenti sostenuti da Microsoft, ma sembra apparire un trend positivo” ha dichiarato Adohan Cullen, CEO StatCounter.
Di questo guadagno sembrerebbe subire le (minime) conseguenze Google, che dal 79,07 per cento in Aprile passa al 78,48 in giungo, mentre resta costante Yahoo all’11,04 per cento. Tuttavia, basta osservare i dati di StatCounter dei mesi precedenti per accorgersi che la quota di mercato di Google appare oscillare mensilmente indipendentemente dall’arrivo di Bing: nel mese di marzo, per esempio, è sceso al 76,49 percento, mentre ad aprile è risalto al 79,49 per toccare il 79,08 in maggio.
Altre società di ricerca non prevedono per il momento di rilasciare statistiche sulla quota di Bing, almeno fino a metà luglio, come nel caso di comScore, mentre lo staff di Compete è addirittura arrivato alla conclusione che Google ha guadagnato utenti in conseguenza dell’esordio di Bing.
Ancora differenti le cifre diffuse da NetApplication: riferendosi ai dati globali, la quota tenuta da Google sarebbe del 81,22 per cento (contro l’89,45 stimato da StatCounter), mentre Bing avrebbe raggiunto il 5,31 per cento delle ricerche effettuale in tutto il mondo, cifra che StatCounter stima ferma al 3,36.
In effetti, un mese non è sufficiente per decidere del successo o meno di un progetto: ci vorrà ancora tempo per valutare la situazione, anche perché la montagna delle cifre di Google è alta da scalare e, se questo trend fosse costante, Microsoft impiegherebbe 9 anni a raggiungere la cima.
Claudio Tamburrino