Olanda, Mininova pretende scuse

Olanda, Mininova pretende scuse

Il motore di ricerca per torrent attualmente sotto processo per presunto favoreggiamento della violazione del copyright, vuole che i parlamentari rettifichino le accuse. Prima che il giudice emetta la sentenza
Il motore di ricerca per torrent attualmente sotto processo per presunto favoreggiamento della violazione del copyright, vuole che i parlamentari rettifichino le accuse. Prima che il giudice emetta la sentenza

Non bastassero i guai legali di Mininova , ci si metterebbe il parlamento olandese a peggiorare la situazione spargendo notizie false o tendenziose in grado di influenzare il processo in cui sono attualmente coinvolti i responsabili del sito. Ma Mininova non ci sta e chiede la rettifica di tali mistificazioni, da rendere pubblica prima che la causa legale arrivi alla sua naturale conclusione con la sentenza del giudice.

Nel tentativo di mettere un freno alla condivisione illegale in rete, il parlamento olandese aveva predisposto un gruppo di lavoro composto da 4 dei suoi membri per esplorare la questione e individuare eventuali soluzioni. Il gruppo se n’è infine uscito con la proposta di criminalizzare i download di materiale protetto dal diritto d’autore (attualmente considerato come fair use se fatto per uso personale stando a quanto sostiene TorrentFreak ) una volta che saranno disponibili sufficienti alternative di acquisto legale dei contenuti attualmente “piratati”.

Nel redigere il loro rapporto i parlamentari hanno però calcato troppo la mano nei confronti di Mininova , sostenendo ad esempio che il sito sarebbe solito ignorare le richieste di rimozione provenienti dai detentori dei diritti rifiutandosi di eliminare i torrent indicizzati (e incriminati), che ospiterebbe contenuti illegali sui propri server e aggiungerebbe recensioni ai torrent messi online dai suoi utenti. Queste informazioni sarebbero platealmente false , visto che Mininova non solo risponde positivamente alle richieste di rimozione ma filtra i contenuti contestati o comunque si sta attrezzando per farlo , che si configura solo come un motore di ricerca e che di recensioni degli utenti non vi è traccia.

Il problema dell’approccio del parlamento olandese è che tali informazioni non corrette sono state largamente raccolte dagli organi di informazione nazionali, fatto che secondo lo staff di Mininova influenzerebbe in maniera negativa il giudizio del giudice che dovrà pronunciarsi nel processo avviato da BREIN , l’organizzazione locale che raccoglie etichette discografiche e studios cinematografici e che si erge a tutela del copyright decisa a fare a fette il portale di torrent.

Per riparare in maniera adeguata al guasto provocato da tali false informazioni, Mininova chiede ora ai parlamentari non solo di evitare di continuare nella loro opera di disinformazione ma anche e soprattutto di distribuire rettifiche sul sito web del parlamento e nei quotidiani nazionali . “Prendiamo questa cosa molto sul serio”, ha detto il co-founder di Mininova Erik Dubbelboer, per cui “se queste richieste non verranno soddisfatte, allora considereremo la possibilità di adire le vie legali”.

Per nulla impensieriti dalle contro-minacce legali di Mininova, i parlamentari rispondono a Dubbelboer per bocca di Arda Gerkens, capo del gruppo di lavoro che ha scatenato l’ira dello staff del sito di torrent che invoca l’immunità parlamentare per sé e i suoi colleghi. Un’immunità che però non sarebbe valida, dicono gli esperti legali, quando i membri del parlamento parlano in pubblico come Gerkens ha fatto nei riguardi di Mininova.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 lug 2009
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