Il servizio postale svizzero ha lanciato in giugno il programma Swiss Post Box che permette ai cittadini svizzeri e tedeschi di ricevere su richiesta la posta ordinaria digitalizzata direttamente via email. Entro luglio dovrebbe essere attivo anche per indirizzi in Austria, Francia e Italia.
Si basa su una tecnologia fornita in licenza da una start-up di Seattle, la Earth Class Mail , che gestisce decine di migliaia di indirizzi postali soprattutto statunitensi, canadesi, messicani e britannici. Si tratta del primo accordo firmato dalla società statunitense con un servizio postale nazionale: in questo caso le operazioni di scanning saranno effettuate negli stessi magazzini dove la Posta svizzera gestisce materiali bancari sensibili e sarà disponibile per 19,90 franchi svizzeri (poco più di 13 euro) al mese (in Nord America costa invece tra i 10 e i 60 dollari al mese a seconda della quantità).
Il servizio consiste nel convogliare la posta ad un indirizzo dove viene digitalizzata (ancora chiusa) e inviata alla casella email fornita: l’utente allora potrà, a scelta, far distruggere le lettere non utili, far aprire e digitalizzare l’intero contenuto della posta interessante o farsi spedire ancora sigillati i contenuti ritenuti sensibili. Le lettere distrutte sono riciclate (e secondo il New York Times è la sorte del 90 per cento delle lettere gestite dalla Earth Class Mail).
Per quanto riguarda la questione sicurezza , Ron Weiner, presidente della Earth Class Mail, ha detto che la Swiss Post Box avrà per la gestione dei dati standard più rigorosi di quelli richiesti dall’Unione Europea. Afferma che non ha mai avuto falle nel sistema di sicurezza, né dagli impiegati (che – afferma Weiner – non hanno accesso alla posta aperta e scansionata), né da parte di cracker. Inoltre le immagini digitali inviate sono cifrate. “La nostra sicurezza è estremamente robusta – ha detto – poggia su una grande infrastruttura.”
Diverso il problema della privacy : la necessità di un’autorizzazione specifica per permettere al servizio postale di aprire la posta non toglie il problema della fiducia e del rischio di lasciare proprie informazioni potenzialmente sensibili in mano a un’azienda privata.
Claudio Tamburrino