Roma -Un prototipo sparisce nel nulla, un ragazzo muore, una grande società rischia di perdere i suoi segreti industriali contenuti nell’apparecchio scomparso. Anzi esso stesso è il segreto da celare. E ora potrebbe essere in qualsiasi parte del mondo. Questa potrebbe essere l’inquietante scenario che fa da contorno alla morte di un dipendente della Foxconn, partner di Apple nella produzione di iPhone
Apple ha confermato in un comunicato la morte di un dipendente dalla Foxconn, suo partner di lunga data a Taiwan. Il 25enne Sun Danyong sembra essersi suicidato dopo la sparizione di uno dei prototipi iPhone di cui era responsabile. Nelle investigazioni conseguenti allo smarrimento, secondo quanto riportato dai giornali cinesi, sarebbe stato oggetto di “insopportabili tecniche di interrogatorio”.
Il neolaureato in ingegneria lavorava per il gigante taiwanese della produzione elettronica (già accusato per le condizioni cui sono sottoposti i suoi lavoratori) nella fabbrica di Shenzhen, nella provincia industriale di Guangdong vicino ad Hong Kong.
Al giovane ingegnere erano stati affidati il 9 luglio 16 prototipi iPhone che avrebbe dovuto spedire ad Apple. Qualche giorno dopo si sarebbe accorto della scomparsa di uno di essi. Pensando fosse rimasto in fabbrica aveva riferito l’accaduto alla direzione, che ha però subito pensato alla malafede del dipendente. Dopo due giorni la Foxconn avrebbe dunque iniziato le investigazioni accusando il giovane ingegnere di aver rubato il prototipo: sarebbe stata perquisita (illegalmente) la sua abitazione, mentre lui sarebbe stato rinchiuso e avrebbe subito “interrogatori insopportabili” e pestaggi da parte del dipartimento di sicurezza dell’azienda. Questo avrebbe spinto il giovane a lanciarsi dal dodicesimo piano del palazzo dove abitava.
Il prototipo sarebbe, secondo alcune fonti cinesi , il “4G”, la nuova generazione del prodotto di punta della Mela. Il segreto gelosamente custodito da Cupertino contribuisce spesso per i prodotti Apple ad accrescere attesa e pubblicità: così anche i partner lavorano nelle medesime condizioni di segretezza . L’ipotesi che si tratti della nuova generazione dei melafonini ad essere sfuggito al controllo della Foxconn comprometterebbe pesantemente le sue relazioni con Cupertino.
Intanto da giugno Apple sta spostando la sua produzione di Macbook da Foxconn a Quanta computer. In ogni caso resta in Cina, paese da cui non può prescindere, garantendole costi minori al livello di qualità richiesto.
Il problema è quanto valga oggi un segreto industriale. Il capo della sicurezza Foxconn, intanto, è stato sospeso senza stipendio e i milioni di dollari spesi per mantenere nascosti i nuovi prodotti rischiano di andare in fumo per la sparizione di un solo prototipo, intrigo che rimane ancora irrisolto. Mentre si attendono gli sviluppi delle indagine delle autorità locali che dovrebbe gettare luce almeno sulle circostanze che hanno portato alla tragica conclusione, si iniziano ad intrecciare spiegazioni psicologiche, secondo cui il giovane appena uscito dal mondo accademico non avrebbe retto alle responsabilità del lavoro, a teorie complottistiche che gettano un ombra oscura nel cielo elettrico sopra Taiwan.
Claudio Tamburrino