L'alta definizione cinese è un Frankestein

L'alta definizione cinese è un Frankestein

Lo zombi cinese del formato HD DVD dimostra di avere buone gambe, riuscendo secondo un recente rapporto a sopravanzare Blu-ray in madrepatria. E continuano le speculazioni sulle mosse di Toshiba e Microsoft
Lo zombi cinese del formato HD DVD dimostra di avere buone gambe, riuscendo secondo un recente rapporto a sopravanzare Blu-ray in madrepatria. E continuano le speculazioni sulle mosse di Toshiba e Microsoft

Nato dai resti di HD DVD, rianimato presso l’Università di Tsinghua a Pechino e basato esplicitamente su standard tecnologici proprietari, il formato-zombi China Blue High-definition Disc (CBHD) avrebbe dovuto sfiorire piuttosto in fretta vista l’ostilità delle major hollywoodiane. E invece pare proprio che l’alta definizione in salsa cinese sia destinata a un buon successo quantomeno nel mercato locale, un successo che già adesso ha superato ampiamente quello di Blu-ray in Cina.

Stando infatti ai numeri pubblicati da Morning Satellite , i film cinesi venduti in formato CBHD avrebbero agguantato il 3 per cento del mercato dell’ home entertainment , un risultato che per quanto piccolo risulterebbe superiore allo share attribuibile ai videodischi di Sony venduti in terra orientale.

CBHD non è evidentemente destinato a scatenare una nuova format war mondiale, ma considerando che si parla del più grande mercato interno in quanto a popolazione e potenziale di crescita l’exploit dell’alta definizione “socialista” starà prevedibilmente togliendo il sonno al management delle corporazioni nipponiche (oltre che all’industria cinematografica statunitense) impegnate a supportare Blu-ray.

Le società che attualmente sostengono CBHD sono le cinesi Shinco, TCL e Tsinghua Tongfang, e nonostante il successo in madrepatria i grandi produttori taiwanesi di lettori e supporti ottici paiono intenzionati a snobbare quello che dovrebbe essere destinato a rimanere un fenomeno locale.

Passando a parlare di Blu-ray non mancano certo le novità, a cominciare dal mezzo passo indietro di Toshiba dopo la clamorosa rivelazione secondo cui il conglomerato giapponese sarebbe intenzionato a produrre un lettore compatibile Blu-ray entro la fine dell’anno. La società dice di non voler commentare in maniera ufficiale simili speculazioni, fatto che a sua volta alimenta l’idea di una sempre più vicina e probabile conversione totale al digital delivery basato su schede di memoria Secure Digital (SD) e chioschi di distribuzione delle suddette sparsi per gli States.

Anche Microsoft starebbe valutando la possibilità di commercializzare un drive Blu-ray per la sua console Xbox 360 , almeno secondo quanto sostenuto dall’ennesima riedizione di un gossip tecnologico in circolazione da anni ma che non ha ancora trovato mezzo fatto a conferma.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 lug 2009
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