San Francisco sembra essere il posto migliore dove parcheggiare la propria auto ingannando i circa 23mila parcometri che fanno da cornice alle vie della città. Lo ha detto Joe Grand di Grand Idea Studio , alla conferenza Black Hat tenutasi la scorsa settimana a Las Vegas.
Ciò che rende smart i parcometri urbani è la possibilità pagare con carte elettroniche direttamente dal dispositivo. Tuttavia è stata proprio questa caratteristica ad essere sfruttata dagli hacker: “È bastato prendere una qualsiasi smart card – ha spiegato Grand – ed impostarla affinché mantenga la propria liquidità fissa a 999,99 dollari”.
Sarebbe stato sufficiente collegare un oscilloscopio ad un parcometro qualsiasi per scoprirne il funzionamento. Una volta analizzato cosa accadeva utilizzando una vera carta prepagata, Grand ha realizzato e poi perfezionato un software capace di emularla.
Grand ha proseguito precisando di non aver mai sfruttato questa vulnerabilità e spiegando di non averne fatto parola alle autorità cittadine per paura che queste potessero imporgli il silenzio , come successe l’anno scorso ad alcuni studenti del MIT che volevano illustrare una circostanza molto simile. ( G.P. )