Seguendo l’esempio delle pubbliche amministrazioni di Monaco , Bolzano e delle scuole d’arte di Berlino , l’Università di Verona migrerà a sistemi operativi open source, come già hanno fatto altri istituti italiani.
L’iniziativa si chiama “Osa Project”, perché ritiene di “osare” sfidando le convenzioni dell’hardware e del software proprietario delle università italiane, e aprire la strada ad una visione “open” delle risorse informatiche degli atenei.
Obiettivo principale del programma è abbattere i costi informatici.
Il progetto porterà nel giro di qualche anno a dotare i computer di software aperti e liberi. L’intenzione è migrare il sistema operativo a Gnu/Linux Ubuntu entro tre anni.
In una prima fase, già avviata, Michele Bianco della Direzione Informatica, ha identificato i prodotti più utili all’ateneo, concentrandosi su quelli open source. I software individuati, fra cui OpenOffice, AbiWord, Firefox, sono riportati sul sito con i riferimenti principali.
In una seconda fase (che si prevede da iniziare dal primo gennaio 2010), si cominceranno ad utilizzare formati standard aperti per tutti i documenti prodotti.
Claudio Tamburrino