BigG vara Google Editions

BigG vara Google Editions

Mountain View si mette a vendere ebooks. Lo stesso mercato solcato già da Amazon e presto da Barnes&Noble. Ci sarebbe già un accordo con Sony
Mountain View si mette a vendere ebooks. Lo stesso mercato solcato già da Amazon e presto da Barnes&Noble. Ci sarebbe già un accordo con Sony

A Google i libri piacciono, e anche tanto. Dopo Books Search è in procinto di fare il suo debutto Google Editions , una piattaforma online dalla quale sarà possibile acquistare ebooks , scegliendo in un catalogo che dovrebbe contenere più di mezzo milione di titoli.

Per quanto in apparenza Books Search e Editions possano presentare delle similitudini, osservando più attentamente è possibile scorgere alcune fondamentali differenze che stavolta non dovrebbero far diventare BigG ospite fisso del Tribunale di New York.

L’indice di Books Search è composto da titoli con copyright ormai evaporato, dei quali Google vorrebbe assumere la paternità. Editions, al contrario, si baserà su prodotti ancora regolarmente coperti dal diritto d’autore, e messi in vendita analogamente a quanto accade nelle librerie fisiche o sugli scaffali virtuali di Amazon o Barnes&Noble. Proprio con questi ultimi il servizio di BigG rischia prima o poi di entrare in collisione: essendoci di mezzo un paventato accordo con Sony per la fruizione dei titoli offerti da Mountain View sull’ereader della casa nipponica , è inevitabile pensare a una competizione con Kindle e il neoannunciatoo reader di B&N. L’accordo con Sony, tuttavia, pare non preveda l’esclusiva: possibile, dunque, che i martketplace possano convergere sui vari apparecchi.

A quanto pare, infatti, non sarà necessario possedere un lettore apposito per fruire degli ebook di Mountain View: attraverso qualsiasi periferica dotata di display e connessione a Internet si potrà accedere al database e procedere all’acquisto. Agli editori andrà il 63 per cento del prezzo di vendita, mentre il resto andrà a rimpinguare la cassaforte del Googleplex. Non è chiaro, invece, se occorra una interfaccia apposita o basti un browser.

Nell’ipotesi che altri rivenditori vogliano in futuro avvalersi del servizio di BigG la ripartizione degli introiti subirà alcune variazioni: un percentuale minima andrà a Google, mentre editori e reseller si divideranno la torta . Ai primi andrà il 45 per cento del totale, mentre alle case editrici spetterà il resto.

La grande G entra dunque a passi felpati nel mercato degli ebooks: un settore che per alcuni promette bene e che crescerà , anche se non così velocemente come si aspettano editori e produttori di ereader.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
16 ott 2009
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