C’è ancora vita sul pianeta SCO? A giudicare dalla recente dismissione di Darl McBride, CEO e presidente che ha avuto un ruolo chiave nella pluriennale guerra fratricida combattuta contro IBM, Novell e tutto il mondo Linux al gran completo, la società che pretendeva una royalty per ogni singola copia di sistema operativo basato sul pinguino si avvicina mestamente alla impietosa terminazione delle sue tante tribolazioni , e per giunta a opera dei corresponsabili della guerra di cui sopra.
Il licenziamento in tronco di McBride si apprende da un documento pubblicato dalla SEC statunitense (non presente tra le press release di SCO) che comunica la dismissione delle posizioni dirigenziali di presidente e CEO della società, fatto che viene appunto indicato come motivazione del licenziamento.
SCO perde per strada il CEO che appena lo scorso agosto spronava i suoi ad “affrontare le prossime battaglie” della causa contro IBM e l’intero movimento FOSS, “con la consapevolezza di avere la vittoria in mano” dopo che il tribunale dell’appello aveva spedito la questione direttamente davanti a una giuria dopo la batosta iniziale della condanna del 2008.
Ex-manager dell’attuale “nemico” Novell, McBride ha vissuto l’intera trafila di acquisizioni e ridenominazioni attraverso cui sono passati SCO e i diritti di Unix originariamente in mano al suo precedente datore di lavoro, e la sua scomparsa dal gruppo che aveva contribuito a fondare viene ora descritta come un’ operazione necessaria per la sopravvivenza, una scelta che lascia in sella il COO Jeff Hunsaker, il CFO Ken Nielsen e il Consulente Legale capo Ryan Tibbitts pronti a spartirsi la corona del comando oltre che a gestire le problematiche dell’amministrazione controllata sotto cui SCO si trova a operare.
Almeno per il momento l’eliminazione di McBride non servirà comunque a chiudere i conti con un passato di cause, debiti accumulati e insolvenze ingestibili , perché il management ha detto chiaro e tondo che la crociata anti-Linux di Novell continua anche senza il suo CEO assieme alla ricerca di acquirenti per gli asset non fondamentali della società, con una ristrutturazione di cui si dovrebbero conoscere i dettagli entro il mese prossimo. Prime di finire nelle file dei trombati, infatti, McBride aveva fatto presente alla corte incaricata della bancarotta di SCO di essere in contatto con quattro potenziali acquirenti interessati al gruppo.
Alfonso Maruccia